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La liquidità determinerà l’andamento di economia e inflazione

2/16/2023 | Redazione Advisor

Gilles Moëc (AXA IM): “Più che le oscillazioni dell'offerta di denaro, è l'emergere dell'inflazione reale a mettere in discussione l'attuale politica monetaria”


“La prospettiva di una ‘svolta dovish’, per il momento, è stata messa da parte grazie al flusso di dati e ai segnali risoluti dei policymaker”. Secondo Gilles Moëc, group chief economist di AXA Investment Manager, “si tratta comunque di una tregua fragile tra mercato e banche centrali, tanto è forte la nostalgia per la politica monetaria benevola del decennio appena trascorso”.

“Tuttavia - prevede il manager - i tempi stanno decisamente cambiando e l'arrivo di un outsider alla Bank of Japan è un altro segnale. Di fatto, con Kuroda,‘l'ultima colomba rimasta in piedi’ abbandona il teatro globale, anche se, dopo l'insediamento di Ueda in aprile, ci aspettiamo che passi ancora del tempo prima di un intervento della Bank of Japan. In queste circostanze non sorprende che il monetarismo stia tentando di riaffermarsi. Analizziamo i pro e i contro del ritorno all' "Antica Fede". Claudio Borio (della Bank of International Settlements) ha appena prodotto una nota interessante sulla crescita della moneta in eccesso in cui afferma che tenere conto degli sviluppi dell'offerta di moneta avrebbe migliorato l'accuratezza delle previsioni sull'attuale shock inflazionistico”.

“La nostra tesi - precisa il manager - è che, per quanto la creazione selvaggia di moneta durante la pandemia possa aver giocato un ruolo nell'attuale episodio di alta inflazione, concentrarsi sulle oscillazioni della massa monetaria M3 potrebbe non aiutare a valutare le possibilità di una reale disinflazione nel 2023 e 2024. La fase pandemica è stata molto specifica, in quanto l'offerta di moneta è aumentata per motivi in gran parte esogeni, un'accelerazione del QE. A nostro avviso, una configurazione permanente di alta inflazione/alta crescita monetaria richiederebbe l'accensione del motore endogeno della creazione di moneta, il credito bancario, che non si sta verificando, anzi, se si guarda all'impulso creditizio in Europa, è proprio il contrario”.

Tuttavia, “la pandemia non è stata caratterizzata solo da un eccesso di crescita della moneta, ma anche da un crollo della velocità del denaro, poiché i depositi di contante sono rimasti inattivi. Il destino di questa liquidità accumulata determinerà in larga misura l'andamento dell'economia e dell'inflazione nei prossimi due anni”.

“Questo - conclude Moec - ci riporta alle ragioni per cui i quadri di politica monetaria incentrati sugli aggregati monetari sono stati silenziosamente accantonati due decenni fa: per quanto possano essere interessanti dal punto di vista teorico, il loro utilizzo pratico è limitato”.

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