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9/28/2011 | Massimo Morici
Sarà recessione? Gli analisti della banca d'investimento elvetica prima dell'estate parlavano di un temporaneo rallentamento economico, ma non di una vera e propria recessione. Un'opinione confermata anche nell'outlook autunnale di fine settembre.
"Non sapevamo che l'iniziale frescura estiva - scrivono - sarebbe culminata in una tempesta autunnale. Le speranze di ripresa economica si sono assottigliate sull'onda della notizia che l'economia statunitense è cresciuta solo impercettibilmente nel primo semestre, nonostante gli enormi pacchetti di stimolo". Tuttavia gli analisti di Ubs credono che un governo statunitense determinato a spronare la crescita occupazionale possa allontanare l'economia globale dal disastro riportandola però solo su un percorso di crescita moderata. "Una prospettiva alla quale gli investitori potrebbero doversi abituare", sottolineano.
Per quanto riguarda l'Eurozona, invece, le prospettive sono fosche e la situazione potrebbe peggiorare ancora prima di migliorare."Riteniamo che la Grecia sia insolvente e alla fine fallirà. Crediamo però - aggiungono - che i leader europei continueranno a impegnarsi per salvare l'euro e che i politici troveranno una soluzione concreta".
I mercati emergenti, invece, si muovono su solide basi, secondo Ubs, ma non restano completamente immuni al rallentamento dei mercati che definiamo sviluppati. La grande notizia sui mercati dei cambi, concludono, è stata la decisione della Banca nazionale svizzera di imporre un tasso minimo rispetto all'euro. "Crediamo che ne gioveranno le monete rifugio scandinave, in particolare quella norvegese, grazie alla solida posizione fiscale".
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