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11/2/2022
“Il nostro obiettivo è creare un portafoglio concentrato di società finanziariamente solide che si stanno impegnando per allinearsi agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”. Così Evgenia Molotova, senior investment manager e co-gestore del Pictet-Positive Change di Pictet AM, sintetizza la strategia d’investimento del fondo per la consueta rubrica “Gestore della settimana”.
Quali sono le caratteristiche e quali gli obiettivi del fondo Pictet-Positive Change?
Come dice il nome stesso, la strategia Pictet-Positive Change nasce con l’obiettivo di generare un cambiamento positivo, migliorando l’impatto che i prodotti e i servizi di un’azienda hanno sulla società e sull’ambiente. Per giungere a un mondo più sostenibile è infatti indispensabile investire non solo in quelle aziende già campioni di sostenibilità, ma anche sulle realtà rimaste un passo indietro, che vogliono fare di più per migliorare la propria impronta.
Il fondo adotta una strategia azionaria globale che analizza tutte le opportunità lungo le fasi del percorso di transizione, senza limitazioni ex ante. Il team di gestione ricorre a un approccio di engagement attivo, che supporta le aziende nell’applicare condotte più sostenibili, generando un impatto positivo sull’economia e sulla società. L’attività di engagement che portiamo avanti consiste nel dialogo diretto con i Consigli di amministrazione, nell’esercizio dei nostri diritti di voto e nell’impegnarci a lungo termine (anche tramite attività di ricerca professionale da parte di provider esterni) con le società a supporto del loro percorso ESG. Il team d’investimento si impegna per guidare quel “cambiamento positivo” che dà il nome alla strategia, fornendo al tempo stesso un reporting puntuale e trasparente, utile a monitorare nel tempo i progressi delle azioni di engagement.
Nei mercati azionari quotati riteniamo che un’attenta attività di engagement sia straordinariamente importante per dimostrare quanto conti l’azione degli investitori. Ci riferiamo infatti a questo modo di operare con il termine “addizionalità”, intendendo quel cambiamento che non sarebbe potuto avvenire senza il coinvolgimento diretto dell'investitore.
Come viene condotta l’analisi ESG alla base della strategia?
Per selezionare le società in base al loro impatto adottiamo un approccio bottom-up, che combina analisi fondamentale e di impatto, identificando: 1) Leaders, ossia aziende già virtuose nel rispetto degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDG); 2) Improvers, ossia aziende che stanno migliorando il loro processo di transizione, allineandosi agli Obiettivi SDG attraverso condotte positive; 3) Opportunities, ossia realtà che hanno un alto potenziale di crescita sostenibile e che mostrano la volontà di volersi impegnare.
La selezione delle aziende in portafoglio parte dalle tremila aziende dell’indice MSCI ACWI. Per selezionare le società in base al loro impatto sfruttiamo il potenziale offerto dall’intelligenza artificiale, attraverso un innovativo strumento proprietario basato su tecniche di Natural Language Processing (NLP): grazie a un sistema di controllo incrociato di keywords, questo programma analizza sistematicamente e con approccio quantitativo gli scostamenti positivi e negativi di ciascun programma aziendale rispetto agli SDG. Anche per le imprese già allineate positivamente, lo strumento evidenzia eventuali punti critici e potenziali aree di miglioramento. Alla fase di classificazione fanno quindi seguito una fase di screening finanziario e operativo e una fase di analisi fondamentale, per giungere alle migliori idee di investimento (aziende solide e in grado di generare ritorni a lungo termine) da inserire in portafoglio.
Quali esposizioni state sovrappesando in questa fase? Può fare qualche esempio?
Il nostro obiettivo è creare un portafoglio concentrato di società finanziariamente solide che si stanno impegnando per allinearsi agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Mentre il mondo si sta spostando verso un futuro più attento all’ambiente, le aziende i cui prodotti e servizi sono allineati con gli SDG trarranno vantaggio dalla combinazione tra capacità di generare rendimenti crescenti nel tempo, rafforzamento delle valutazioni e resilienza nell’affrontare le crisi contingenti.
Oltre alle aziende best in class, la nostra strategia considera quei settori in cui le esternalità negative hanno ancora impatti importanti per la nostra società, come quello industriale e dei materiali. Entrando a stretto contatto con i dirigenti delle aziende, abbiamo la possibilità di trovare soluzioni che tengano conto dell’impatto di ogni azione e che siano al contempo vantaggiose per i bilanci.
All’interno della strategia Positive Change stiamo collaborando, ad esempio, con un importante produttore statunitense di lenti a contatto, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza della catena produttiva e allargare l’accessibilità del prodotto. Si tratta di un'azienda molto forte, con un buon modello di business e una lunga strada di crescita davanti a sé, ma con alcune aree di debolezza. La società si sta infatti impegnando nel riciclo della plastica, nella biodegradabilità del prodotto (solo negli Stati Uniti, ogni anno, vengono buttate circa 14 miliardi di lenti a contatto) e nell’ottimizzare i costi di produzione. L'azienda è al momento allineata ad alcuni Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, ma è al di sotto della media del settore sanitario.
Accompagnando la nostra analisi a un’attività trasparente di reporting, tramite Pictet-Positive Change gli investitori possono capire perché abbiamo selezionato una determinata azienda e quale miglioramento ci si possa attendere.
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