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Azioni, bond e materie prime: a che punto siamo

10/6/2022

L’analisi Intermarket serve a comprendere la relazione tra le tre principali asset class e a capire in quale fase è il ciclo economico Usa.


L’analisi Intermarket è utile per capire la relazione tra le tre principali asset class - Bond, Azioni, Commodity - e per capire a che punto è il ciclo economico Usa.

“Iniziamo dalla relazione che viene considerata un “orologio” fondamentale del ciclo economico, ovvero la relazione tra Bond e Commodities – spiega Eugenio Sartorelli, trader, formatore e Consigliere SIAT – Vediamo pertanto come è l’andamento del CRB Index (linea rossa) ed il Rendimento del T-Note (linea nera), che ha un andamento inverso al prezzo”.

 

 

I dati del grafico sono settimanali e su scala logaritmica e partono dal 2007. In basso vi è il coefficiente di correlazione calcolato su 52 dati (quindi 1 anno). La Correlazione viene determinata sui prezzi e non sulle variazioni percentuali per avere una miglior rappresentazione delle ciclicità della reazione tra i 2 grafici.

 

Cosa ci dice il grafico?

Questa correlazione fondamentale dell’analisi Intermarket dovrebbe essere più spesso positiva, fatto confermato dal grafico. In particolare il Crb index ha fatto un minimo di rilievo nel maggio 2020 (vedi freccia nera in basso) e quasi in concomitanza il rendimento del T-Note ha fatto un’area di minimo tra maggio e agosto 2020. Da queste date il Crb Index è cresciuto rapidamente ed altrettanto ha fatto il rendimento del T-Note.

A giugno di quest’anno il CRB Index ha fatto un massimo (vedi freccia rossa), mentre il rendimento del T-Note ha fatto un massimo parziale a cui è seguita una decisa crescita che prosegue tuttora. Questo incremento di rendimento del T-Note sappiamo essere una conseguenza dell’inflazione e dei rialzi del tasso di sconto da parte della Fed. Questa “divergenza” fra i due grafici è probabile che possa proseguire, con rendimenti del T-Note ancora in crescita e Crb Index ancora in correzione.

 

Cosa implica questa divergenza?

Per capire meglio questa decorrelazione andiamo a vedere il confronto fra Crb Index (linea nera) e Dollar Index (linea rossa) sempre su dati settimanali:

 

 

Come si vede la correlazione è quasi sempre negativa. Questo perché le commodities si pagano in dollari e quando il Dollar Index è più forte si tende a ridurre l’acquisto di matrie prime (ovvero si fa meno magazzino) soprattutto per chi deve cambiare la propria valuta in dollari; all’opposto valori in discesa del Dollar Index conducono ad acquisti maggiori di materie prime.

Come si vede è dal maggio 2021 che i due grafici sono cresciuti insieme e solo da metà giugno 2022 il Crb Index è in correzione. Questa “innaturale” correlazione positiva ha accresciuto il problema inflazione, soprattutto per i paesi con moneta meno forte. Tutto ciò sta portando ad un rallentamento dell’economia mondiale e ad una minor richiesta, in media, di materie prime.

 

E per quanto riguarda l’azionario?

Il grafico qui sotto illustra la correlazione tra S&P500 (linea nera) e rendimento del T-Note (linea rossa):

 

 

Per l’Analisi Intermarket classica i grafici in figura dovrebbero avere più spesso una relazione inversa, mentre è visibile che la correlazione (linea in basso) è più spesso positiva. Sarebbe assai complesso approfondirne le motivazioni. Tuttavia si può notare come la correlazione sia in decisa discesa dal massimo assoluto di S&P500 del gennaio 2022. Attualmente la correlazione è decisamente negativa ed è più probabile che permanga tale. Infatti il rendimento del T-Note è atteso aumentare ulteriormente visto che la Fed aumenterà ancora il tasso di sconto per contrastare l’inflazione. Ciò rende sempre più appetibili i rendimenti dei bond se confrontati alle performance dell’azionario che deve affrontare elevata, inflazione, un rallentamento economico, riduzione del bilancio della Fed.

 

Infine il confronto tra azioni e materie prime…

La relazione tra queste due asset class dovrebbe essere più spesso positiva, anche se leggermente differita nel tempo, ovvero con possibili fasi di indifferenza. Qui sotto il grafico che illustra la relazione tra S&P500 (linea nera) e Crb Index (linea rossa):

 

 

Come si vede dalla curva della correlazione in basso nel grafico, effettivamente questa è più spesso positiva, ma con varie fasi di negatività. Qui è interessante fare notare come dal minimo relativo di Crb Index del dicembre 2021 vi sia stata un’accelerazione al rialzo. Quasi in contemporanea l’S&P500 ha iniziato a correggere e la correlazione è precipitata a livelli inferiori allo 0. Questa correlazione decisamente negativa sembra aver trovato il suo fondo. Proprio perché si attende un deciso rallentamento dell’economia, sia il Crb Index che l’S&P500 potrebbero proseguire mediamente in debolezza con una correlazione fra di loro che tenderebbe a salire.

 

Quali conclusioni se ne possono trarre?

A questo punto possiamo cercare di capire in che fase siamo all’interno del ciclo economico Usa. La regola classica prevede che nella fase di forza del ciclo economico i Bond facciano il loro massimo di prezzo (e minimo di rendimento), cosa che è avvenuta. Nel frattempo le Commodity rimangono forti. In successione gli indici azionari fanno un massimo, e ciò è avvenuto a gennaio 2022 per gli Usa. Il ciclo economico avrebbe quindi fatto successivamente il suo massimo e l’inflazione decisamente elevata ci dice che siamo nella fase discendente del ciclo economico Usa. Una fase di rallentamento del ciclo e non di recessione.

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