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9/26/2022 | Daniele Riosa
Il Centrodestra si appresta a governare il Paese dopo il successo elettorale ottenuto domenica 25 settembre. Vediamo come i gestori commentano i risultati delle elezioni e le possibili ricadute su economia e mercati.
Andy Mulliner, head of global aggregate strategies di Janus Henderson, sottolinea che "alle elezioni politiche, Fratelli d'Italia è risultato il primo partito, un esito in linea con quanto indicato dai sondaggi finali di un paio di settimane fa. La coalizione di partiti di destra sembra aver conquistato la maggioranza in entrambe le camere, ma non è probabile che ottenga la super maggioranza (maggioranza dei 2/3) che le avrebbe permesso di apportare modifiche unilaterali alla Costituzione. Forse altrettanto importante per gli investitori è la performance relativa dei partiti in queste elezioni. Nella coalizione di destra, come previsto, Fratelli d'Italia ha conquistato la quota maggiore di voti rispetto a qualsiasi altro partito, ma la Lega sembra non aver raggiunto le aspettative e potrebbe finire con meno del 10% dei voti. Si tratta di una grande inversione di tendenza rispetto a qualche anno fa, quando la Lega era il partito più popolare in Italia secondo i sondaggi, e a sua volta ridimensiona la probabilità che Salvini e la sua politica siano così dominanti nel definire il tono politico come ci si sarebbe potuto aspettare. Questo è un dato relativamente positivo per i mercati, vista la retorica storicamente incendiaria di Salvini e, più pertinentemente, le sue recenti richieste di massicci stimoli fiscali”.
“In definitiva - conclude Mulliner - si tratta del risultato che il mercato si aspettava e potrebbe esserci un modesto vantaggio nelle sfumature del risultato. Tuttavia, il mercato si aspetta che anche un governo di destra non possa permettersi di buttare all'aria l'attuale piano di recupero e resilienza che è alla base dell'accesso dell'Italia ai sostanziosi fondi Next Generation EU, ipotesi che potrebbe essere messa alla prova nei prossimi giorni e con essa lo spread tra i rendimenti dei titoli di Stato italiani e tedeschi”.
Matteo Ramenghi, chief Investment officer UBS WM Italy, UBS Europe SE, succursale Italia Thomas Wacker, cfa, head cio Credit, UBS Switzerland AG, concentrandosi sulle potenziali implicazioni di mercato, spiegano che “i premi di rischio per i titoli di Stato italiani sono più che raddoppiati rispetto ai minimi pandemici e si aggirano intorno ai 230 pb rispetto ai Bund tedeschi a 10 anni. Riteniamo che gli investitori in obbligazioni italiane a breve e media scadenza siano ben compensati per i rischi derivanti dall'elevato onere del debito pubblico italiano e dai ricorrenti episodi di incertezza politica. Sebbene sia improbabile che la BCE intervenga direttamente in reazione a spread moderatamente più ampi, riteniamo che in ultima analisi agisca per contenere le distorsioni sostanziali finché l'Italia rimane in accordo con l'UE sulle politiche di bilancio”.
Per, Annalisa Piazza, annalista di ricerca sui titoli a reddito fisso, MFS Investment Management, "sebbene non sia imminente uno scontro con l'Unione Europea, vediamo ancora rischi per la stabilità fiscale nel medio termine. La Meloni dovrà fare alcune concessioni ai suoi alleati che hanno promesso tagli alle tasse (Lega) e aumenti delle pensioni (Forza Italia) e dovrà affrontare una situazione difficile, poiché il rallentamento della crescita e la necessità di fornire alcuni stimoli fiscali (come da manifesto della coalizione) mineranno la riconversione del debito italiano. A nostro avviso, il bilancio pluriennale di domani mostrerà già una revisione al rialzo per il deficit 2023 (nell'intervallo 5%-6% rispetto al 3,9% stimato in precedenza)".
Secondo la manager "i rischi legati all'attuazione del piano di ripresa e resilienza (RRP) rappresentano un'altra sfida per il nuovo governo. Vediamo rischi di ribasso per alcune delle 55 tappe e obiettivi che l'Italia deve raggiungere entro la fine dell'anno per sbloccare un pagamento (netto) di 19 miliardi di euro all'inizio del 2023. Un ritardo potrebbe mettere ancora più sotto pressione le emissioni nazionali. Pertanto, non si possono escludere completamente ritardi e tensioni con Bruxelles e la volatilità dei BTP continuerà fino a quando il quadro generale non sarà più chiaro. Alcuni allarmi sulla futura instabilità della posizione fiscale del Paese potrebbero portare a un appiattimento della curva e a una sottoperformance rispetto ai suoi omologhi, come la Spagna o la Grecia".
Pietro Baffico, european rconomist di abrdn, rileva che “nel tentativo di presentare la coalizione come affidabile, Giorgia Meloni ha insistito sul fatto che sarà prudente con la spesa pubblica e che prenderà in considerazione la nomina di ministri moderati in ruoli chiave del governo. Inoltre, dopo il risultato ha assunto un tono sobrio, riconoscendo le gravi sfide economiche che la attendono. Per gli investitori, tale moderazione può contribuire a mitigare la reazione iniziale del mercato ai risultati elettorali, soprattutto se si considera che l'ampio e prolungato vantaggio dei sondaggi ha dato al mercato tutto il tempo necessario per prezzare l'esito delle elezioni. Ma se è vero che i partiti della coalizione hanno ammorbidito in modo significativo le loro posizioni euroscettiche in questo ultimo periodo, molto dipenderà dal loro proposito di allentare la disciplina fiscale e di rivedere in parte il programma di riforme già concordato sotto il governo di Draghi”.
“Il primo banco di prova - conclude Baffico - sarà la Legge di Bilancio, che dovrà essere approvata già in autunno. Le tensioni tra il nuovo governo e le istituzioni europee sono quindi un rischio, che potrebbe compromettere l'erogazione dei fondi europei, aggiungere rischi al ribasso per le prospettive dell'Italia e limitare la capacità della BCE di contenere gli spread sovrani”.
Silvia Dall’Angelo, senior economist di Federates Hermes, prevede che "nelle prossime settimane e nei prossimi mesi i mercati metteranno alla prova la determinazione del nuovo governo ad attenersi a un percorso di riforme e di disciplina fiscale, con un'attenzione iniziale alle nomine chiave. Il crollo della sterlina dopo l'annuncio del bilancio britannico della scorsa settimana, non così contenuto, potrebbe essere un monito per il prossimo governo italiano. Nel complesso, per il prossimo governo italiano sarà una lotta in salita, a prescindere dai suoi colori. L'economia italiana ha registrato una buona performance nella prima metà dell'anno, tornando ai livelli della fase recessiva che ha caratterizzato il secondo trimestre, rispecchiando lo strascico della ripresa post-Covid. Tuttavia, le prospettive sono negative, a causa di una crisi energetica senza precedenti in Europa e dell'accelerazione della stretta monetaria da parte della BCE nei prossimi mesi. I prezzi elevati dell'energia per le famiglie e le imprese hanno già iniziato a pesare sui consumi e sulla produzione e probabilmente porteranno le maggiori economie dell'Eurozona in recessione quest'inverno".
Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, constata che "il mercato azionario italiano ha reagito positivamente ed evidenzia una performance migliore rispetto ai peer europei. Il FTSE Mib aveva evidenziato guadagni superiori al punto percentuale per poi arretrare vicino alla parità sulla scia del peggioramento globale degli indici europei e dei future statunitensi. Gli acquisti sono soprattutto concentrati sul settore bancario e finanziario. A nostro avviso i mercati già scontavano una vittoria della coalizione del centrodestra. Gli acquisti delle ultime ore sono legati al fatto che in un brevissimo periodo potremmo avere un governo con una maggioranza chiara e forte. Tuttavia, le nubi sono all’orizzonte per quanto riguarda l’Italia. In settimana (venerdì 30 settembre) avremo il giudizio di Moody’s sul debito italiano. Con una valutazione Baa3 con outlook negativo il rischio è che gli esperti dell’agenzia di rating possano decidere per il downgrade a “junk”. La nostra view è che Moody’s rimanderà tale decisione dopo la scelta della composizione del governo e della legge di bilancio 2023. Proprio questi due ultimi punti sono particolarmente seguiti dagli investitori. La scelta dei ministri (in particolare il ministro dell’economia) sarà fondamentale per capire le probabili intenzioni del nuovo governo su temi caldi (rapporti con UE, PNRR, relazioni con Stati Uniti, politica estera). La legge di bilancio sarà significativa per comprendere le decisioni sulla spesa e il possibile intervento governativo per il caro-bollette. Abbiamo già visto nel Regno Unito come il piano di budget del ministro delle finanze Kwarteng sia stato bocciato pesantemente dal mercato".
Secondo Marco Vailati, responsabile ricerca e investimenti di Cassa Lombarda, “i risultati delle elezioni delineano un cambiamento del quadro politico nazionale piuttosto cospicuo, ma non penso che ciò possa avere impatti devastanti sui mercati finanziari, come paventato da alcuni. Saranno più rilevanti aspetti tecnici, quali la composizione azionaria settoriale e l’attività della banca centrale sui titoli di Stato. Questo perché il Paese è saldamente inserito in un contesto comunitario che fornisce supporti ma anche vincoli da seguire nella via dello sviluppo. Quindi, pur nell’ambito dell’autonomia nazionale, la permanenza nel sistema, che non è stata posta in discussione dalla coalizione vincente, impone e garantisce il rispetto di certi impegni e di certi standard. La presenza di un governo forte e coeso, in grado di fare e nel rispetto degli impegni comunitari, può altresì essere un motivo di spinta sui mercati in una fase di rilancio alimentata dai fondi per la ripresa e resilienza. Solo una deriva populista, irresponsabile e miope, attualmente non all’orizzonte, potrebbe spaventare gli investitori determinando una sottoperformance relativa dell’azionario e un allargamento dello spread”.
David Zahn, head of european fixed income di Franklin Templeton, sottolinea che “dopo la vittoria del partito Fratelli d'Italia, sarà interessante vedere proposte politiche e potenziali deviazioni dai piani promessi mentre si sta formando il governo di coalizione. Prevediamo di vedere una continua volatilità del mercato nelle prossime 4-6 settimane e siamo short sui titoli di Stato italiani nei nostri portafogli”.
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