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7/19/2022 | Redazione Advisor
“Nel secondo trimestre del 2022 i mercati finanziari sono entrati in territorio orso a causa di problemi economici come l’inflazione e aspettative di recessione, di tensioni geopolitiche e di difficoltà nelle catene di approvvigionamento, specialmente di materie prime di consumo ed energetiche”. Come rileva Giacomo Calef, country manager di NS Partners, “tuttavia, tra i pochi settori che sono riusciti a sovraperformare l’indice azionario mondiale MSCI World (che ha perso il 15,7% nel secondo trimestre), oltre all’energetico e ai consumer staples, troviamo proprio l’healthcare, confermandosi come un ottimo settore difensivo in momenti di alta volatilità, grazie alla bassa correlazione con il ciclo economico”.
“Ovviamente - constata il gestore - le perdite nell’healthcare, anche se contenute, ci sono state, ma possono essere viste come un potenziale punto di ingresso, poiché uno degli aspetti più interessanti del settore sono proprio le sue prospettive future, il cui principale driver è legato all’invecchiamento della popolazione dei paesi più sviluppati e il relativo aumento dei costi per la spesa sanitaria sostenuta dai governi. Inoltre, secondo gli analisti, ad oggi il settore risulta essere molto inefficiente: ad esempio, nei soli Stati Uniti, un quarto della spesa totale dell’industria sanitaria è legato a costi non medici, come quelli amministrativi che, però, in un futuro potranno essere migliorati grazie all’automazione, alla digitalizzazione ed alle innovazioni tecnologiche. Ad esempio, tra le soluzioni che permetteranno di ridurre i costi troviamo l’at-home care, il virtual care e il monitoraggio dei pazienti da remoto, in una parola Digital Health, dove i più grandi investitori sono proprio i giganti della Silicon Valley come Google, Amazon, Microsoft ed Apple, molto attiva nella realizzazione di dispositivi “health-related”, come gli smartwatch”.
Inoltre, “particolarmente interessante, come sotto-industria, appare il biotech dove l’indice di riferimento MSCI Biotech, da inizio anno, registra una contrazione del 3.2%, ma le potenzialità sono enormi. Infatti, sebbene lo sviluppo di nuove terapie necessiti di numerosissimi finanziamenti, l’ultimo decennio di bassi tassi di interesse ha permesso alle aziende di svolgere ricerca a dei costi più contenuti e, inoltre, uno degli approcci più interessanti sarà l’applicazione dell’intelligenza artificiale ai processi decisionali di sviluppo e scoperta di nuovi farmaci”.
“Infine - conclude Calef - va notato che il settore Healthcare, attualmente, viaggia mediamente ad un rapporto prezzo-ricavi di circa 2.4 volte in più rispetto all’indice MSCI World, un valore molto più contenuto rispetto ai 9 registrati in media nel primo decennio del 21° secolo, con concrete potenzialità di crescita per il future”.
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