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L'Europa rischia una recessione. Gli Stati Uniti per ora resistono

6/28/2022 | Redazione Advisor

Una recessione in America potrebbe verificarsi solo nel 2023 a causa di una politica troppo restrittiva della Fed, contrariamente ai rischi crescenti attualmente presenti in Europa. La view di UBP


Le economie avanzate stanno chiudendo il primo semestre 2022 sotto la pressione di rischi importanti come la guerra in Europa, l'impennata dei prezzi del grano e una forte stretta monetaria. Secondo Patrice Gautry, chief economist, Union Bancaire Privée (UBP), in Europa c'è una concreta possibilità che si verifichi una recessione nel breve termine. Negli Stati Uniti invece, è ancora lontana.

 

"Tutte le economie non stanno fronteggiando gli stessi rischi e l'Eurozona sembra la più esposta agli shock rispetto alle altre principali economie. La forte dipendenza dalle importazioni di energia dalla Russia e dalle esportazioni verso la Cina ha un impatto negativo sul comparto industriale. La domanda interna resta solida, ma l'impennata dell'inflazione ha distrutto la sicurezza dei consumatori; inoltre, la BCE è stata costretta ad avviare una discussione sull’aumento dei tassi di riferimento e a porre rapidamente fine alle iniezioni di liquidità. Di conseguenza, per l'Eurozona, è aumentata la probabilità di una recessione; gli indicatori di riferimento dell'industria tedesca e la fiducia delle famiglie a livello globale sono peggiorati, mentre gli standard delle banche per l’erogazione di credito alle imprese si sono già inaspriti", spiega l'economista.

 

"Fortunatamente, gli indicatori principali delle imprese manifatturiere e dei servizi hanno subito solo un rallentamento dall'inizio del conflitto tra Russia e Ucraina e sono rimasti ben al di sopra del livello di recessione. Tutti gli indicatori mostrano un rallentamento significativo nell'Eurozona; è probabile che si assisterà a una contrazione temporanea a livello di singoli Paesi su base trimestrale, in linea con lo scenario del 2% previsto per il 2022. Ovviamente, se i rischi dovessero aumentare ancora, si verificherebbe una contrazione più consistente a causa del conseguente calo della domanda. Il rischio maggiore potrebbe venire da un conflitto aperto con la Russia o da un embargo su tutte le importazioni di energia russa", aggiunge Gautry.

 

"Negli Stati Uniti le condizioni finanziarie si sono deteriorate a causa dell'aumento dell'inflazione e dell'inasprimento della politica monetaria, ma gli indicatori economici sono ancora solidi; sembra in corso un rallentamento ordinato e la probabilità di una recessione appare ancora remota rispetto all'Europa. Il conflitto ha limitato la domanda dall’Europa e la politica zero-Covid della Cina ha frenato gli scambi con l'Asia, ma la domanda interna USA è rimasta dinamica nonostante l'impennata dell'inflazione; il calo dell'inflazione previsto per il secondo semestre e la tenuta del mercato del lavoro dovrebbero continuare a sostenere l'attività. In tale contesto - conclude Gautry - una recessione in America potrebbe verificarsi solo nel 2023 a causa di una politica troppo restrittiva della Fed, contrariamente ai rischi crescenti attualmente presenti in Europa".

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