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2/22/2021 | Daniele Riosa
“Già prima della pandemia potevamo osservare uno sviluppo sostenuto del settore sanitario come conseguenza di un importante trend demografico dei principali Paesi sviluppati: l’invecchiamento della popolazione”. Giacomo Calef, country manager di Notz Stucki, per il futuro “si attende, quindi, una crescita importante della spesa e dei risparmi dedicati all’imprescindibile tema della salute, soprattutto da parte dei governi, i quali dovranno mettere a disposizione risorse ingenti per poter migliorare il benessere dei propri cittadini”.
“Nel 1970 – ricorda il gestore - solo il 6,9% del prodotto interno lordo (PIL) negli Stati Uniti fu speso per la sanità (sia attraverso fondi pubblici che privati). Ma nel 2019, l'importo speso è aumentato fino al 17,7% del PIL, che nel corso degli anni è stato uno dei testimoni della crescita della prima economia mondiale. Infatti, una buona parte dei nostri portafogli ricopre anche il settore dell’Healthcare, ma noi abbiamo individuato i trend più profittevoli che, in particolar modo, sono accomunati da un forte utilizzo della tecnologia e del digitale. Due segmenti su cui vogliamo focalizzarci di seguito sono, dunque, Medtech e Digital Health”.
Per quanto riguarda il primo, “segnaliamo un balzo importante del giro d’affari registrato negli ultimi anni, con ricavi su base globale che, si osservi, secondo alcuni analisti nel 2011 ammontavano a poco più di 350 miliardi di dollari, mentre nel 2024 potrebbero arrivare fino a circa 600 miliardi. A tal proposito, una delle aziende che abbiamo analizzato recentemente è la tedesca Carl Zeiss, ovvero una delle leader a livello mondiale nel settore ottico e optoelettronico. Le ultime trimestrali hanno riportato risultati eccellenti, spingendo il prezzo di mercato ai massimi storici, grazie in particolar modo alla fornitura della propria tecnologia specializzata (fotomaschere, in particolare) rivolta alla fiorente industria dei semiconduttori”.
Per quanto riguarda il secondo tema, invece, “abbiamo rilevato una grande spinta all’utilizzo della telemedicina, da cui molti player hanno tratto enormi vantaggi per via dei lockdown, poiché molte persone hanno cominciato ad utilizzare piattaforme online per ‘visitare virtualmente’ i propri medici. Tra le altre, evidenziamo la statunitense Teladoc, che ha visto salire i propri ricavi molto velocemente negli ultimi 5 anni, con un tasso di crescita annualizzato del 70% circa”.
“In definitiva – conclude Calef - riteniamo che il comparto azionario del proprio portafoglio non potrà esimersi da un appropriato investimento nella salute, cercando di selezionare quelle aziende che possono mantenere un bilancio solido ed un valido vantaggio competitivo nel corso degli anni”.
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