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2/15/2021
Secondo il rapporto Circular Gap 20201, il mondo è attualmente circolare solo per l'8,6%, il che dimostra l'ampio spazio di opportunità disponibili per gli investitori. Come riuscire a trasformare una economia lineare in una circolare? Ne abbiamo parlato con il nostro Gestore della Settimana: Monika Kumar (nella foto), thematic global equity analyst di CANDRIAM.
Cosa si intende per economia circolare e qual è l'approccio di CANDRIAM al tema?
L'economia circolare è legata al concetto del cerchio della vita e dell'energia, che presuppone che nulla viene dal nulla e nulla è mai sprecato. È l'opposto dell'economia lineare attualmente dominante, basata sul modello "prendere-fare-smaltire", dove i profitti sono realizzati sfruttando le risorse naturali per fabbricare e vendere il maggior numero possibile di prodotti.
Abbiamo lanciato un fondo azionario globale progettato proprio per promuovere economie a zero rifiuti investendo in società che stanno adattando le loro operazioni verso un’economia circolare e contribuendo a un futuro più sostenibile. Inoltre, abbiamo istituito un Comitato di Economia Circolare, composto da cinque esperti che ci aiutano a identificare le aziende orientate all'economia circolare. Abbiamo anche deciso di donare fino al 10% delle commissioni nette annuali di gestione del comparto a enti di beneficenza e organizzazioni che forniscono soluzioni per promuovere la transizione verso un'economia circolare. Abbiamo selezionato "Close the Gap" come primo beneficiario. Si tratta di un’impresa sociale internazionale che mira a colmare il divario digitale offrendo computer di alta qualità, usati e donati da società europee e internazionali per la realizzazione di progetti educativi, medici e sociali in Paesi in via di sviluppo ed emergenti. Dal 2004, Close the Gap ha sostenuto oltre 6.000 progetti in più di 50 Paesi di tutto il mondo. Tutti i progetti si concentrano in aree in cui sia il bisogno sia l’impatto positivo di tali iniziative sono elevati. Inoltre, attraverso una partnership con l’Università UCLouvain in Belgio, stiamo finanziando attività di insegnamento e ricerca. Poiché la ricerca sull'economia circolare è fondamentale, sarà istituito un dottorato dedicato a lavorare su indicatori per misurare la circolarità.
La reportistica è la parte più delicata quando si parla di sostenibilità e investimenti: come avviene la scelta delle società su cui investite?
Abbiamo identificato due categorie di aziende: facilitatori e trasformatori. I facilitatori offrono soluzioni volte a consentire la transizione a un’economia circolare, incluse quelle per lo smaltimento dei rifiuti, per l’utilizzo di risorse rinnovabili, per l’estensione della vita del prodotto e per l’ottimizzazione delle risorse. I trasformatori, invece, stanno attivamente cambiando le loro operazioni di business e la catena di approvvigionamento per diventare più circolari. Selezioniamo le società sulla base di tre criteri: tematico, finanziario e di valutazione. Un filtro tematico ci permette di costruire il nostro universo "investibile" di facilitatori e trasformatori. Abbiamo sviluppato un tool proprietario che consente di identificare le società che contribuiscono concretamente e positivamente alla transizione verso un'economia circolare. In seguito, conduciamo un'analisi di tipo extrafinanziario e una fondamentale per comprendere meglio i rischi e le opportunità legati ai criteri ESG. Valutiamo l'esposizione delle attività d'impresa rispetto ai grandi temi di sostenibilità e alla gestione degli stakeholder. Escludiamo le imprese che non rispettano i 10 principi del Global Compact delle Nazioni Unite e quelle coinvolte in attività controverse come gli armamenti, il tabacco e il carbone termico, o altre attività che consideriamo poco sostenibili. In seguito, analizziamo in maniera approfondita ogni impresa di questo universo sulla base di cinque criteri fondamentali, combinando analisi finanziaria ed extra-finanziaria: qualità della gestione, potenziale di crescita, posizionamento competitivo, alta redditività e basso indebitamento. Infine, effettuiamo una valutazione delle società selezionate e scegliamo quelle che riteniamo abbiano un potenziale di crescita a lungo termine al fine di costruire un portafoglio di qualità diversificato.
Quali settori/aree geografiche sono più interessanti per voi al momento parlando di economia circolare?
Ci concentriamo sulle aziende in grado di favorire la transizione all'economia circolare, senza alcun bias regionale o settoriale. Pertanto, guardiamo a quelle società che riducono ed evitano l'utilizzo di materie prime vergini e delle discariche, riducendo così l'impronta ambientale dei prodotti consumati. Riciclo dei materiali, riutilizzo delle acque reflue, rifiuti organici, energie rinnovabili, piattaforme di condivisione, catene di approvvigionamento circolari, mercati dell'usato, risorse rinnovabili o riciclate sono esempi di aziende che offrono soluzioni per favorire la transizione verso un'economia circolare.
Fondo Candriam SRI Equity Circular Economy, che strategia segue e quale plus apporta ai clienti che decidono di invstire?
Il fondo è basato su una strategia buy and hold con un basso turnover. Attraverso il nostro approccio tematico proprietario e la nostra selezione di idee fondamentali, i nostri clienti possono partecipare a un'opportunità di investimento pluridecennale attraverso un portafoglio diversificato quality e growth focalizzato sui vincitori dell'economia circolare che cercano di sovraperformare nel corso di un ciclo economico. Si stima che l'economia circolare rappresenti un mercato potenziale di 4,5 mila miliardi di dollari. (Dai rifiuti alla ricchezza).
Perché la scelta di lanciare questa strategia proprio ora?
L'esaurimento delle risorse e la gestione inefficiente dei rifiuti sono temi importanti a causa del loro effetto significativo e costoso sulla nostra economia, sulla nostra società e sull’ecosistema. Secondo il rapporto Circular Gap 20201, il mondo è attualmente circolare solo per l'8,6%, il che dimostra l'ampio spazio di opportunità disponibili per gli investitori. Sostituire la "linea" con un "cerchio" è diventato un imperativo per assicurare un futuro sostenibile. L'attuale tasso di consumo e i processi di produzione sono diventati insostenibili. A questi ritmi, ci vorrebbero 1,75 pianeti per soddisfare i nostri bisogni. Nell’economia lineare, le risorse vengono estratte, consumate e smaltite. Invece, considerando l'intero ciclo di vita dei materiali e riprogettando i prodotti e le operazioni, un'economia circolare può aiutare a diminuire la pressione reimmettendo in circolo nell’economia le risorse utilizzate. La nostra responsabilità come player finanziario pioniere nell'ESG è di partecipare a questa transizione finanziando le società circolari di domani. Il lancio di questa strategia è quindi una logica continuazione del nostro impegno. Osserviamo anche una crescente consapevolezza dei consumatori e dei regolatori sull'esaurimento delle risorse e sulla gestione inefficiente dei rifiuti: il Circular Action Plan, l'European Green Deal e la direttiva UE sulla plastica monouso sono buoni esempi.
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