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8/24/2011 | redazione
La squadra di Citi specializzata in commodities ha compiuto significative revisioni al ribasso per il prezzo del petrolio per il periodo 2011/12.
Il tutto è basato su una visione di lenta crescita economica globale e un convinzione che l'OPEC non agirà immediatamente per difendere prezzi. Ad avvalorare questa tesi la possibilità che gli impianti in Libia riprendano dal quarto trimestre.
Le previsioni di Citi vedono il Brent a 100 dollari al barile per la seconda parte del 2011 e 86 dollari per il 2012. Nessun cambiamento per il lungo periodo con 80 dollari a partire dal 2014.
Questo nuovo scenario delinea cambiamenti sostanziali nei guadagni, nelle previsioni e negli obiettivi di prezzo tra l'integrated oils, servizi petroliferi e titoli azionari E&P.
Per l'integrated oils, le recenti performance azionarie lasciano la view agli attuali 75 dollari al barile, uno sconto modesto rispetto la visione a lungo termine dei prezzi di Citi.
L' attenzione è da rivolgere alle aziende con una forte posizione nelle risorse. Queste attività dovrebbero essere difendibile sia attraverso un peggioramento dello scenario petrolifero che in un indebolimento economico.
Per il settore europeo dei servizi petroliferi si riscontrano guadagni in crescita in linea con gli altri mercati. Questo rappresenta un'opportunità intorno ai nomi di maggiore visibilità.
Per il settore dell'esplorazione e della produzione la preferenza di Citi è per le aziende con asset produttivi posizionati in basso al termine della curva dei costi, con un occhio di riguardo per l'industria M&A.
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