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La ricetta giusta per difendersi dal secondo lockdown

10/23/2020 | Redazione Advisor

Iggo (AXA IM): “Oggi la sfida sta nel trovare strumenti in grado di offrire una certa diversificazione senza frenare molto i rendimenti”


A causa dell’aumento dei casi di Covid-19 in tutta Europa, sono state reintrodotte alcune restrizioni agli spostamenti e le misure di distanza sociale. Come rileva Chris Iggo, cio core investments di AXA Investment Managers, “la seconda ondata colpisce le economie quando non hanno ancora avuto il tempo di riprendersi dopo la prima fase dell’epidemia”.

“Lo scenario negli Stati Uniti – spiega l’esperto - appare più disomogeneo, comunque gli occhi sono puntati sulle elezioni e sulla prospettiva di stimoli fiscali e di un vaccino a inizio 2021. La sovraperformance degli Stati Uniti è trainata da una stagione degli utili discreta nel 3° trimestre. Ma attenzione al mercato obbligazionario. Gli yield a lungo termine sono scesi ancora. Forse l’economia globale avrà di nuovo bisogno di aiuto. I bassi rendimenti dovrebbero consentire ai governi di spendere di più il prossimo anno. Se gli Stati Uniti agiranno più rapidamente e su più vasta scala, gli strumenti in dollari e il dollaro stesso potrebbero continuare a sovraperformare anche il prossimo anno”.

Come difendersi a livello di investimenti? L’economista risponde che “mentre in Europa le posizioni al rialzo in obbligazioni a settembre hanno fatto da copertura ai cali del mercato azionario, negli Stati Uniti non è andata proprio così. I titoli del Tesoro restano entro una banda di oscillazione ristretta, ed è così da mesi. C’è un po’ di valore nel segmento a lungo termine della curva dei Treasury ma, se la previsione sulla reflazione ciclica è corretta, è difficile che gli yield possano scendere, a meno che non ci sia una battuta d’arresto ciclica. In questi giorni ho seguito una discussione sui vantaggi di un approccio bilanciato in portafoglio; una delle osservazioni che sono state fatte è che quando questa strategia era popolare negli anni ‘80 e ‘90, gli yield obbligazionari erano molto più alti. Oggi la sfida sta nel trovare strumenti in grado di offrire una certa diversificazione senza frenare molto i rendimenti”.

“Come investitore – precisa il gestore - preferisco un’esposizione in strumenti in crescita nel lungo periodo dove i rendimenti saranno trainati dai cambiamenti tecnologici e strutturali correlati alla transizione dal carbonio. In Borsa è più difficile contenere la volatilità e stabilizzare la performance a fronte delle inevitabili oscillazioni delle azioni long duration. I mercati privati possono offrire un’alternativa, con un reddito fisso come il flusso di cassa ma una liquidità limitata e valutazioni mark-to-market. Forse dovremmo combinare strumenti azionari ad alto rendimento con una serie di panieri difensivi costituiti non solo da titoli di Stato”.

Un paniere difensivo di obbligazioni long duration, credito short duration e qualche azione difensiva come i servizi di pubblica utilità e i beni di prima necessità, potrebbe integrarsi bene con un paniere di titoli growth, fornendo un profilo di rischio e rendimento migliore rispetto a un fondo bilanciato tradizionale 60:40 o a un’esposizione pura in azioni ponderata sulla capitalizzazione di mercato. Questo ragionamento va approfondito, considerato che molti investitori hanno rinunciato alle obbligazioni, conclude Iggo.

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