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Il lusso ripartirà grazie all’e-commerce

9/22/2020 | Daniele Riosa

Calef (Notz Stucki): “Ci si attende che su base globale la quota delle vendite online del settore assumerà un ruolo sempre più preponderante nel 2025, andando via via a sostituire gli store”


"Tra i settori maggiormente sconvolti dalla pandemia rientra anche quello del lusso che, a fronte dei lockdown nei vari Paesi e delle limitazioni imposte al settore turistico, sta affrontando una delle prove più difficili mai viste prima”. Giacomo Calef, country manager di Notz Stucki, ritiene tuttavia che “possa avere tutte le carte in regola per poter ripartire e che, al tempo stesso, abbia un importante potenziale di crescita per il futuro”. 

“Infatti, in questi ultimi mesi – ricorda l’esperto - solo le aziende (del lusso) che hanno potuto contare su un solido brand e su un’efficace struttura operativa hanno resistito ed alcuni titoli a dispetto di altri, pur essendo esposti alle oscillazioni del ciclo economico, registrano una performance positiva da inizio anno. Il contributo maggiore, si osservi, deriva dalla ripresa della Cina, che rappresenta il mercato principale per l’industria del lusso. I cinesi sono consumatori abituali in Europa, poiché per via delle politiche di differenziazione dei prezzi rispetto all’Asia possono acquistare a condizioni più vantaggiose. Tuttavia, il lockdown di quest’anno ha costretto i consumatori cinesi a comprare in loco a prezzi più alti, aumentando di fatto la domanda e la profittabilità dei principali player internazionali che generano la maggior parte del proprio fatturato in Cina. Non solo, alcune aziende negli ultimi mesi hanno addirittura aumentato i prezzi in tutte le aree geografiche, con l’intento di aumentare/mantenere i propri margini”.

Tuttavia, “il lusso non sta beneficiando solamente di una domanda interna più forte in Cina, ma anche del canale che per eccellenza sta guidando l’uscita della recessione: l’E-Commerce. Quest’ultimo, in particolare, potrà essere responsabile della ripartenza del mercato del lusso. ci si attende che su base globale la quota delle vendite online dei beni personali di lusso (abbigliamento, accessori, gioielli, cosmetici, etc.) assumerà un ruolo sempre più preponderante nel 2025, andando via via a sostituire i negozi fisici (store). E l’E-Commerce, infatti, è uno dei Quality Trends profittevoli su cui puntiamo per il futuro, grazie anche al settore del lusso”.

Per quali motivazioni? “A tal proposito – risponde l’economista - ne vogliamo citare almeno due. La prima si riferisce ad un trend demografico che caratterizzerà i prossimi decenni, ovvero lo sviluppo di una nuova middle class nei Paesi emergenti, che spenderà di più sia per i beni di prima necessità che per quelli discrezionali. La seconda motivazione, invece, riguarda il profilo del tipico consumatore dei beni di lusso: i Millennials. Essi utilizzano in prevalenza i canali dell’E-Commerce, ad oggi permettono alle principali aziende del settore di ottenere più del 50% dei loro ricavi e ci si attende che entro il 2025 costituiranno almeno il 45% del mercato globale”.

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