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Coronavirus, l’euforia dei mercati è irrazionale?

6/11/2020 | Francesca Sampogna*

Nel mese di maggio abbiamo assistito ad un rientro dell’ottimismo sui mercati che ha generato guadagni positivi per tutte le asset class rischiose


Nel mese di maggio abbiamo assistito ad un rientro dell’ottimismo sui mercati che ha generato guadagni positivi per tutte le asset class rischiose. Nelle ultime settimane questa positività si è intensificata grazie a notizie favorevoli circa l'andamento dei contagi e sull’andamento di alcuni dati macroeconomici che stanno mostrando segnali di recupero.

 

Dal punto di vista della pandemia, le riaperture delle attività economiche in buona parte dei paesi sviluppati non stanno portando ad un numero elevato di reinfezioni grazie alle misure di contenimento del virus, che sembrano funzionare.

 

Dal punto di vista dei dati macroeconomici, se alcuni continuano a mostrare segnali di recessione ormai evidente, altri cominciano a mostrare segnali di ripresa, come ad esempio in Europa i dati di PMI e in America il dato del mercato del lavoro.

 

A questi elementi si sommano le azioni dei policy maker che continuano a supportare la positività sui mercati con la finalità molto chiara di fornire ed assicurare liquidità e condizioni finanziarie adeguate per fornire uno stimolo all’economia.

 

Si deve infatti leggere in questa chiave la decisione della BCE della scorsa settimana, che ha sorpreso i mercati con l’aumento del programma PEPP di 600 miliardi (per un totale di 1.350 miliardi) e con l’estensione dello stesso fino a giugno 2021.

 

Restano aperte ancora molte aree di intervento su cui la BCE può continuare a lavorare qualora non dovessero essere sufficienti gli stimoli che sono stati dati fino a questo momento. È noto infatti che le prospettive di crescita dell’Eurozona sono state viste a ribasso e per il 2020 si attestano al -8,7%; anche in Italia lo scenario base di Banca d’Italia stima un Pil a -9,2% che potrebbe subire peggioramenti fino al -13%.

 

A fronte di queste stime di crescita negativa, si è assistito a performance molto positive dei mercati azionari legate soprattutto ai settori ciclici. Alcuni indici hanno consegnato performance tra il 10 e l’11% in una settimana come il FTSEMIB e l’EURO STOXX 50, e altri che sono cresciuti del 5% come l’S&P500. Sull’asset class obbligazionaria si sono registrate significative riduzioni negli spread dei titoli governativi come ad esempio l’Italia o dei titoli corporate (sia investment grade sia high yield).

La domanda che molti operatori e investitori si stanno facendo in questi giorni è se questa salita durerà ancora. L’euforia che stiamo vedendo questi giorni e che ha lasciato perplessi molti operatori, sta scontando senz'altro una riuscita sul contenimento dei contagi e quindi della ripresa economica nel breve periodo.

 

Nel medio periodo restano sicuramente molti punti in sospeso che devono essere valutati e che potrebbero minare la stabilizzazione dei mercati. Tra questi: le tensioni persistenti tra Usa e Cina che potrebbero portare incertezza geopolitica, le economie emergenti con contagi ancora in aumento e politiche monetarie non sufficientemente forti per arginare la crisi economica, il Recovery Fund e la situazione dell’Italia. Lo scenario a V di ripresa economica che molti analisti vedono per i prossimi mesi, dovrà di fatto misurarsi con la realtà di utili aziendali che saranno sicuramente bassi. Se di fatto alcuni indici di mercato hanno azzerato le perdite da inizio anno, e buona parte di essi ha subito repentini recuperi, si fa fatica a credere che gli utili dei prossimi mesi seguiranno questo trend di recupero così veloce. Servirà sicuramente più di un semestre per recuperare le perdite subite. In questo contesto che vede elementi di positività frapporsi ad elementi di incertezza, la diversificazione di portafoglio geografica e settoriale sarà il fulcro della costruzione dell’asset allocation ottimale, che imporrà comunque una certa prudenza nonostante l’euforia di questi “strani” giorni.

 

* Responsabile Gestioni Patrimoniali - Banca Finint

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