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6/5/2020 | Max Malandra
“Le strategie tematiche tendono a sovraperformare gli indici generali anche nelle fasi peggiori dei mercati”. Così Andreas Fruschki, Head of Thematic Equity di Allianz Global Investors. Un’affermazione confermata dalle performance delle varie strategie dell’asset manager globale sui vari intervalli temporali, da inizio anno fino a tre anni.
Temi come l’urbanizzazione, la tecnologia, la scarsità di risorse naturali o la demografia sono infatti forze in grado di influenzare e guidare consumi e attività in tutto il mondo.
L’approccio di Allianz GI è top down e va in profondità sui vari megatrend individuati: temi troppo ampi e troppo di lungo termine per potervi investire efficacemente, come per esempio l’urbanizzazione. Vengono così individuati dei sottotrend – per esempio il tema delle smart city - di più breve termine che coinvolgano una gamma di applicazioni, con orizzonte temporale più breve e che siano investibili da parte di un gestore attivo. Infine ci si concentra su tematiche ancora più ristrette e di più corto respiro (tra i due e i cinque anni) sensibili al ciclo economico, come per esempio i veicoli elettrici. Su questo si vanno a individuare le singole azioni su cui investire.
A fine aprile il portafoglio di Allianz Thematica era così composto: 25% nel Digital Life, 20% nel Clean Water & Land, 15% nell’Healthcare e nella Next Generation Energy e 10% nell’Education. Infine Artificial Intelligence (8%) e Pet Economy (6%).
Fruschki evidenzia poi le tre fonti di alpha del processo: l’identificazione del tema, la review continua e l’adattamento alle eventuali mutate condizioni e ai segnali di lungo termine, e infine la selezione attiva di titoli, alla ricerca delle azioni con fondamentali interessanti e in grado di offrire il maggiore upside.
Ci sono poi altre tematiche (dalle auto del futuro all’Healthy Lifestile, dalla Fabbrica del futuro al China Impact) che non sono più in portafoglio.
Ma perché scegliere l’investimento tematico? “Ci sono quattro ordini di motivi – spiega il capo del Thematic Equity – Spiegano meglio il mondo di oggi, con molte azioni che non possono essere classificate con i normali schemi settoriali ma hanno una elevata sensitività ai megatrend; poi, si tratta di trend di lungo termine con buone possibilità di ritorni interessanti; e ancora, all’interno dei megatrend vi sono temi e aree che si posizionano su vari livelli del ciclo di investimento e con un orizzonte temporale più ravvicinato; infine il timing, che va costantemente monitorato visto che anche questi temi si muovono all’interno di cicli di investimento definiti”.
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