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Restare investiti in attivi liquidi. Ecco perché

4/16/2020 | Daniele Riosa

Denize (ODDO BHF AM): “La cosa più importante è poter adattare le proprie allocation in base agli eventi e alla loro interpretazione da parte degli investitori”


Laurent Denize, global co-cio di ODDO BHF Asset Management, nella sua relazione mensile d’investimento di aprile, si chiede che cosa debba fare un investitore in questo contesto.

“Oggi – premette l’esperto - non è più possibile eliminare il rischio estremo che la pandemia non solo prosegua, ma anzi si intensifichi. Pur non essendo il più probabile (fortunatamente), questo scenario provocherebbe una depressione economica tale per cui la totalità degli attivi ne subirebbe le conseguenze. Se i segnali dovessero convergere in questa direzione sarebbe necessario poter liquidare gli attivi più rischiosi, ovvero favorire la liquidità. In un universo incerto, occorre rimettere costantemente in discussione le proprie analisi ed essere pronti a un’inversione a 180 gradi. La prima fase dell’analisi è la sopravvivenza. Non necessariamente intaccando il proprio capitale o budget di rischio per disporre dei mezzi per reinvestire".

Lo scenario più probabile e più condiviso (allo stato attuale delle nostre conoscenze), “si articola intorno a una pandemia che si concluderà durante l’estate e una sorta di confinamento lento, poiché complesso. Di conseguenza, l’impatto macro e microeconomico dovrebbe essere più rilevante nei paesi interessati dalla pandemia. Tuttavia, la rapidità e gli importi messi in campo dalle autorità sul piano monetario e fiscale hanno lo scopo di limitare nel tempo la recessione e consentire di evitare una depressione”.

Per l’economista “non bisogna nemmeno escludere uno scenario per cui un farmaco, un vaccino, oppure un qualsiasi parametro specifico (calore…) possa spegnere il virus, favorendo un ritorno alla normalità. Anche in questo caso la probabilità resta debole, ma gli attivi rischiosi approfitterebbero di un effetto boomerang amplificato dalle iniezioni di liquidità delle banche centrali e dai piani di rilancio degli Stati. Ancora una volta, si tratta di poter essere agili e favorire la liquidità per potersi riposizionare rapidamente sugli attivi preferiti dagli investitori. Per farla breve, e l’avrete capito a prescindere dal posizionamento attuale, la cosa più importante è poter adattare le proprie allocation in base agli eventi e alla loro interpretazione da parte degli investitori”.

“Perché – ricorda l’analista - non dimentichiamo che il comportamento dei mercati finanziari non dipende soltanto dalla mera logica razionale di analisi e correlazione con macro o microeconomia, ma anche da fattori umani o cognitivi. È quindi possibile che ‘il mercato’ decida a un certo punto che il peggio sia passato e ‘utilizzi’ il flusso di liquidità versato dalle banche centrali”.

Per finire, “vi offro un’analisi di Factset che mostra che, negli ultimi 15 anni, MSCI world ha realizzato un rendimento annuo del 7,5% fino a fine dicembre 2019. Se vi foste persi le 40 migliori sedute di trading, avreste perso il 2,5% annuo. Restate investiti… in attivi liquidi, quelli illiquidi sono invece consigliati per gli investitori che vogliano sfuggire alla volatilità e che non abbiano esigenze liquide per i prossimi 8 anni”.

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