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3/18/2020 | Daniele Riosa
“Negli ultimi quarant’anni abbiamo attraversato diverse fasi di instabilità dei mercati, tra cui la crisi dei risparmi e dei prestiti di fine anni '80, la bolla tecnologica e telecom terminata a marzo del 2000 e la Crisi finanziaria globale del 2008 e 2009. Ognuna di queste crisi è stata un caso a parte, con condizioni sottostanti profondamente diverse". Tim Armour, ceo di Capital Group, non crede che “sia realistico aspettarsi un recupero rapido. La situazione potrebbe facilmente peggiorare prima di migliorare. La fiducia degli investitori è fragile ed è probabile che rimarrà tale fino a che la diffusione del virus non rallenterà. Ma alla fine i mercati recupereranno quota. Passerà anche questo. E quando sarà passato, gli investitori di lungo termine che riescono a ignorare il chiasso quotidiano e a concentrarsi sul lungo periodo verranno premiati”.
Per l’esperto “dovremo probabilmente fare i conti con altre epidemie simili al COVID-19, e alla fine impareremo a gestirle. Ovviamente, benché gli effetti siano ormai di portata mondiale, l'Asia ha gestito il COVID-19 per diverse settimane. In Cina, le persone cominciano a tornare al lavoro. Nella regione la situazione sembra essere più sotto controllo. È probabile che anche negli Stati Uniti e in Europa la situazione assumerà un andamento simile a un certo punto”.
“Nelle fasi di ribasso dei mercati, l'emotività prende il sopravvento. È naturale e del tutto comprensibile. Ma è proprio in momenti come questo che un orientamento di lungo termine è fondamentale. I mercati si riprenderanno e la vita tornerà alla normalità”, conclude Armour.
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