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3/11/2020
In attesa del meeting della BCE di domani, ci si interroga su quali potrebbero essere le mosse dell’istituto guidato da Christine Lagarde per affrontare la minaccia all’economia globale rappresentata dalla diffusione dell’epidemia di Coronavirus.
Sebastien Galy, senior macro strategist di Nordea AM, si attende che con una crisi economica su larga scala, la risposta della BCE dovrebbe essere piuttosto aggressiva. “Possiamo aspettarci un taglio di 10 punti base del tasso di deposito e un TLTRO con scadenze lunghe per le banche. È probabile che non ci sia una grande richiesta di prestiti da parte delle banche, le quali presumibilmente estenderanno la scadenza dei loro finanziamenti” afferma l’esperto. “Ci attendiamo inoltre un rinnovato ma limitato programma di Quantitative Easing, con una maggiore credit easing per i Covered Bond e i Green Bond, e depositi (facility) per trasferire la liquidità e il rischio di credito delle imprese più piccole”.
Gero Jung, chief economist di Mirabaud AM sostiene invece che tra i provvedimenti che verranno annunciati domani non ci sarà una riduzione dei tassi sui depositi : “Se da una parte resta alta la pressione sulla BCE affinché annunci nuove misure durante la riunione di politica monetaria di questo giovedì, dall’altra parte riteniamo che un ulteriore taglio dei tassi sui depositi - di 10 punti base a -0,6% - sia improbabile. Sebbene questa mossa sia adesso pienamente anticipata dai mercati finanziari, pensiamo che non produrrà alcun effetto significativo, in quanto è rivolta alle riserve delle banche”.
“A nostro avviso, è più probabile che le autorità monetarie europee annuncino misure mirate, come ad esempio un programma di prestiti bancari - a condizioni molto favorevoli - per le piccole e medie imprese. Questo sarebbe in linea con gli attuali prestiti della BCE alle banche, un programma TLTRO, ma diretto specificatamente alle piccole imprese”.
“Nel considerare le possibili mosse della Bce, bisogna tenere presente che il 3 marzo la Federal Reserve degli Stati Uniti ha agito ancora una volta preventivamente tagliando i tassi di 50 punti base” afferma Franck Dixmier, global head of fixed income di Allianz Global Investors. “Se da un lato si può criticare l'urgenza di agire della Fed, una "Fed put" con il solo scopo di sostenere i mercati, è comunque molto probabile che anche la Banca Centrale Europea interverrà. Data l'entità delle conseguenze economiche di una diffusione pandemica del coronavirus, la BCE non può non agire”.
Dixmier è contrario all’ipotesi che la BCE intervenga con un taglio dei tassi, che è quello che i mercati si aspettano, e auspica che verranno predisposti interventi a sostegno delle imprese. “Noi preferiremmo invece un aumento del QE” spiega lo strategist, “in un contesto in cui, vista l'evoluzione delle discussioni su possibili misure di sostegno al bilancio, un tasso ancora più negativo sembra meno urgente. Inoltre, un allentamento dei parametri del TLTRO-3, con agevolazioni di finanziamento mirate alle piccole e medie imprese (PMI), incoraggerebbe le banche a promuovere l'accesso al credito per le imprese più esposte alla crisi".
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