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2/17/2022
Il rendimento del Btp decennale è tornato ieri a toccare la soglia psicologica del 2%, per poi ritracciare all'1,99%. E' la prima volta da maggio 2020 che accade. Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte, analizza i fattori chiave che potranno condizionare l’andamento dei Titoli di Stato nei prossimi mesi.
“Il rialzo del tasso decennale Btp si inquadra in un contesto di trend al rialzo dei tassi nelle aree sviluppate del mondo, come testimoniato dal fatto che l’ammontare globale dei bond a tasso negativo è arrivato a quota 4.000 miliardi di dollari, minimo dal 2015 e ben lontano dal picco record di 18.000 miliardi di fine 2020” spiega Cesarano.
“Il rialzo del tasso decennale sui Btp ha accelerato dopo la riunione BCE del 3 febbraio che ha aperto all’ipotesi di rialzo dei tassi condizionata alla fine del QE. Da allora lo spread decennale Italia verso Germania è passato da 130 punti base agli attuali circa 165 punti base”. Ad impattare nel breve, prosegue Cesarano, “sono stati anche fattori più contingenti, tra cui il fatto che a febbraio la BCE ha a disposizione un basso flusso di scadenze da reinvestire, insieme all’assenza di scadenze di titoli governativi medio/lungo termine, che in genere sono di supporto alle nuove emissioni”.
Le recenti dichiarazioni del governatore della banca centrale francese hanno aperto all’ipotesi di fine del QE da ottobre in poi, accelerando nel frattempo la riduzione degli acquisti (il cosiddetto tapering) rispetto a quanto già previsto per il secondo e terzo trimestre. “La riunione BCE del 10 marzo assume pertanto un’elevata importanza per comprendere quanto la BCE intenderà accelerare il tapering, che per i Btp significherebbe minore supporto da parte della banca centrale”. Allo stesso tempo secondo Cesarano occorrerà anche verificare se la BCE intende varare una nuova serie di operazioni TLTRO a marzo o nel meeting del 14 aprile, altro fattore importante per i potenziali flussi di acquisto di BTP. Infine, non da ultimo, “sarà molto importante anche l’esito dei primi negoziati sulla revisione del patto di stabilità e crescita (sospeso fino a fine 2022), con una prima importante data del 25 marzo, in occasione del Consiglio Europeo” conclude Cesarano.
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