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Russia, un 2020 all’insegna delle IPO

2/10/2020 | Redazione Advisor

Grapengiesser (East Capital): “Nonostante la performance di mercato, riteniamo che il 2020 sarà un altro anno forte per Mosca”


“Nonostante la performance di mercato, riteniamo che il 2020 sarà un altro anno forte per la Russia, anche se i fattori trainanti saranno in qualche modo diversi”. Jacob Grapengiesser, partner, head of eastern Europe di East Capital, sottolinea come “un altro elemento chiave, che non è così ovvio, è l'impatto degli investitori retail russi. Dal momento che la Russia è un mercato piuttosto piccolo, con un flottante intorno al 30-32%, il totale del flottante in dollari è di soli 240 miliardi di dollari. Ciò significa che se solo il 10% dei depositi e delle pensioni si spostasse nell’equity rappresenterebbe il 24% del flottante russo, il che porterebbe chiaramente a una significativa rivalutazione del mercato russo".

“Nel 2019 – prosegue l’esperto - il numero di conti utilizzati dagli investitori retail russi è raddoppiato, raggiungendo i 3,9 milioni. Prevediamo un'accelerazione di questa tendenza, in quanto, nonostante il taglio del tasso di riferimento di 150 punti base nel 2019, ci aspettiamo almeno altri 50 punti base in meno nel 2020, poiché l'inflazione rimane ben al di sotto dell'obiettivo del 4%. Ciò spingerà ulteriormente il differenziale tra i tassi di deposito e il rendimento da dividendi. Oltre a portare generalmente il mercato verso l'alto, ci aspettiamo che gli operatori al dettaglio siano leggermente più esigenti degli investitori internazionali che si sono concentrati principalmente sulle blue chip altamente liquide, che hanno sovraperformato negli ultimi anni grazie agli afflussi attivi e passivi internazionali. Questo effetto è già osservabile nel 2020. Per esempio, il retailer di articoli per bambini Detsky Mir ha reso il 18% anno su anno, con una liquidità media nel gennaio 2020 pari a 3,2 milioni di dollari al giorno, 11 volte di più rispetto al gennaio 2019. L'azienda offre ancora un dividend yield a due cifre, nonostante sia cresciuta a un tasso superiore al 10% grazie ai forti rendimenti generati sul capitale”.

Inoltre “questa tendenza è in parte responsabile di una serie molto sana di IPO in cantiere. Un candidato interessante per il collocamento è Ozon, il principale operatore di e-commerce russo con il più grande assortimento (oltre 2 milioni di prodotti), una grande capacità di stoccaggio e una vasta rete di punti di distribuzione last mile. Prevediamo che le vendite lorde, raddoppiate nel 2019, supereranno il miliardo di dollari, e il CEO ha anticipato che l'azienda raggiungerà il pareggio a livello di flusso di cassa entro il 2022. Pertanto, riteniamo che una valutazione di 1-1,5 volte le vendite lorde sia ragionevole. Questo è particolarmente positivo per uno dei nostri più importanti nomi in sovrappeso – la holding Sistema, proprietaria per il 35% della società – soprattutto perché il mercato non lo sta prezzando”.

“Con un dividend yield sostenibile del 7%, flussi interni in entrata e un contesto macroeconomico stabile, riteniamo che la Russia sia ben posizionata per continuare la forte sovraperformance del 2019. Prevediamo che il rally avrà una base leggermente più ampia nel 2020 rispetto alla performance trainata dalle blue-chip nel 2019, e siamo in attesa delle IPO per diversificare”, conclude Grapengiesser.

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