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1/31/2020 | Redazione Advisor
Martedì 3 novembre, i cittadini statunitensi si recheranno alle urne per scegliere il loro prossimo Presidente, eleggere i rappresentanti dei 435 distretti in ciascuno dei 50 Stati e scegliere 35 dei 100 membri del Senato. Secondo Stefan Keller, asset allocation strategist di Candriam, “per i mercati finanziari, l'effettiva attuazione delle politiche conta più dei risultati elettorali. Secondo recenti sondaggi tra i fund manager, l'esito delle elezioni statunitensi del 2020 è diventato il maggiore rischio di coda, superando in tal modo le guerre commerciali”.
“Ad oggi – argomenta l’esperto - i mercati finanziari prezzano un risultato elettorale favorevole al mercato, compresa una probabilità del 40% di mantenimento dello status quo. Analizzando in dettaglio le probabilità sull'esito delle elezioni, tra cui un Congresso unito o diviso, emerge come il rischio elettorale possa attualmente essere sottovalutato”.
“Al momento – conclude Keller - abbiamo un'esposizione complessiva neutrale sull’azionario USA e continueremo a prestare particolare attenzione al settore sanitario che è stato maggiormente influenzato dai cambiamenti nei sondaggi sui democratici progressisti”.
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