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11/18/2019 | Lorenza Roma
Dopo un leggero calo nel secondo trimestre, nel terzo trimestre abbiamo assistito a un tasso di crescita leggermente positivo del prodotto interno lordo tedesco. Secondo l'analisi di DWS, questo significa che la Germania ha evitato di cadere in una recessione tecnica.
I recenti dati, tuttavia, probabilmente non rassicurano gli scettici. Molti sembrano pensare: troppa regolamentazione, eccessiva burocrazia, sistemi sociali troppo costosi, politiche fiscali troppo severe, mancanza di competitività, eccessiva attenzione alla protezione dell'ambiente. L'Europa non sarà mai in grado di tenere il passo con economie dinamiche come quella gli Stati Uniti. Questa è l'idea più comune, ma le vecchie generazioni in Germania forse ricorderanno che anche queste discussioni non sono una novità. Dagli anni ’80 sui giornali e nei talk show televisivi tedeschi i momenti di pessimismo sono stati una costante.
Come fa notare l'analisi di DWS, se si considera il tasso di crescita complessiva del PIL per l'economia, gli Stati Uniti sono chiaramente in testa alla classifica. Al netto della crescita demografica, ossia misurata in termini di crescita economica pro capite, Stati Uniti e Germania hanno registrato esattamente la stessa crescita economica dall'inizio del secolo. E questo solo grazie all'attuale fase di debolezza economica in Germania, che è maggiormente legata alle le misure protezionistiche che escono da Washington piuttosto che alle decisioni politiche di Berlino. Per questo motivo, secondo DWS, a lungo termine, non c'è motivo di essere esageratamente pessimisti.
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