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10/9/2019 | Redazione Advisor
Torna la volatilità sui mercati azionari internazionali e l'Italia non rimane immune.
Lo si rileva molto bene osservando VIX e V-STOXX che in settimana hanno superato all’unisono la soglia psicologica dei 20 punti.
Il nostro Paese negli scorsi giorni ha ricevuto la notizia che subirà dazi del 25% su prodotti di punta, come pecorino romano, parmigiano reggiano, provolone e prosciutto. "Comprensibile dunque lo scivolone che ha riportato il FTSE MIB, ma non solo, verso i 21.000 punti. Sul fronte dei rendimenti dei Titoli di Stato e dello spread invece non ci sono stati grandi movimenti, anzi lo yield del decennale ha segnato nuovi minimi al di sotto degli 80 punti base, mentre lo spread rimane sotto quota 145 punti. Nel complesso dunque la reazione sull’azionario è apparsa eccessiva, ma comprensibile. Le incertezze crescenti sulla crescita globale, soprattutto europea, infatti tendono ad accentuare le reazioni degli operatori" spiegano gli esperti di Vontobel.
A spiazzare gli operatori sono stati principalmente due fattori. Il dato ISM manifatturiero USA di settembre che ha stupito tutti raggiungendo i 47,8 punti, minimo dal giugno del 2009 e in peggioramento rispetto ai 49,1 punti di agosto. Dato negativo poi confermato anche dall’ISM non manifatturiero sceso ben oltre le attese a 52,6. In un contesto in cui sale il pessimismo degli operatori sulla crescita globale, come testimonia molto bene l’appeal dell’oro (bene rifugio per eccellenza) che YTD guadagna circa il 18%, i dati USA negativi lanciano un allarme sulla fase del ciclo economico e sul rischio di recessione globale. Dinamica che ha generato forti vendite non solo in USA, ma ancor di più in Eurozona.
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