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La Fed chiede tempo per guardare ai dati reali. L'analisi

10/4/2019 | Redazione Advisor

Desai (Franklin Templeton FI): “Nei mesi precedenti la Federal Reserve era finita spalle al muro, ostaggio delle aspettative di mercato sui tagli dei tassi. Oggi è riuscita a divincolarsi parzialmente”


“La Fed, per la seconda volta quest’anno, ha tagliato il suo tasso d’interesse di riferimento di breve periodo, ma alcuni osservatori hanno criticato la poca chiarezza della banca centrale Usa nell’indicare le future misure di allentamento”. Sonal Desai, cio di Franklin Templeton Fixed Income, si concentra sulle mosse future dell’istituto guidato da Jerome Powell. 

“In occasione della riunione di politica monetaria di settembre – argomenta l’analista - la Fed ha tagliato di 25 punti base il suo tasso d’interesse di riferimento, portandolo a un range dell’1,75%-2% in linea con le attese dei mercati. A mio avviso, tuttavia, le parole pronunciate dal presidente Powell alla conferenza stampa post-riunione sono state improntate a una maggiore prudenza rispetto al passato e hanno spinto a riflettere. Malgrado la reazione contrariata, di primo acchito, dei mercati, credo che la Fed avesse bisogno di ridimensionare le attese sui futuri interventi in materia di tassi e abbia così compiuto un primo, ragionevole, passo in questa direzione”.

“La Fed – continua l’economista - è pronta ad attuare nuovi interventi, in caso di necessità, ma al momento considera questa misura come una correzione di medio ciclo a sostegno della crescita che produrrà prevedibilmente i suoi effetti nei prossimi mesi e l’anno prossimo. Una possibile conferma al riguardo viene dalla spaccatura all’interno del Federal Open Market Committee (FOMC): due membri con diritto di voto si sono di nuovo espressi in dissenso, difendendo il mantenimento dei tassi attuali, mentre un terzo membro dissenziente si è dichiarato a favore di un taglio di 50 pb. Nei mesi precedenti di quest’anno, la Fed era finita spalle al muro, ostaggio delle aspettative di mercato sui tagli dei tassi. Oggi è riuscita a divincolarsi parzialmente da quella situazione, facendo valere meglio le ragioni del suo approccio attendista, in attesa di misurare l’impatto di queste riduzioni dei tassi, e ribadendo che l’economia USA si mantiene solida”.

“Il rapido recupero registrato negli ultimi giorni dal Treasury USA decennale – conclude Desai - è un ulteriore segnale del chiaro superamento delle aspettative di un ciclo espansivo di lunga durata da parte dei mercati. Siamo ancora cauti nell’allungare la duration del portafoglio USA a questi livelli, in una fase di tenuta dei fondamentali”.

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