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Stare alla larga dai mercati associati ad Usa e zona euro

7/29/2011 | Marco Gementi

Gli Stati Uniti sono a meno di una settimana dal possibile default tecnico qualora i democratici ed i repubblicani non riuscissero a raggiungere un accordo sull' aumento del tetto del debito.


Gli Stati Uniti sono a meno di una settimana dal possibile default tecnico qualora i democratici ed i repubblicani non riuscissero a raggiungere un accordo sull' aumento del tetto del debito.

Le parti stanno mercanteggiando sulle possibili misure di austerità, con i democratici che puntano ad 70/30 di tagli alla spesa ed ad un aumento delle tasse, mentre i repubblicani sono favorevoli ad un taglio del 100%.
Nel frattempo, le agenzie di rating hanno già avvertito che il nuovo continenete rischia di perdere il rating "AAA" se non riuscisse ad accordarsi su un piano di riduzione, nei prossimi anni, del disavanzo per la somma di circa 4 mila miliardi di dolallari.

 

Paul Brain, gestore del BNY Mellon Global Fund di BNY Mellon AM, ritiene che un downgrade a "AA" sia possibile.

"Al momento non si vede nessun accordo all'orizzonte che possa calmare le agenzie di rating, ma si intravede un qualche tipo di accordo a breve termine che comprenda un piano di riduzione di circa 2 mila miliardi di dollari, un aumneto temporaneo del massimale del debito e un reindirizzamento della questione all'anno prossimo, durante il periodo che precede le elezioni presidenziali. Se gli Usa perdessero il rating AAA, ci sarebbero le inevitabili domande sul futuro del Tesoro a titolo di garanzia, così come la probabilità che alcuni venditori spingano ad una riduzione piccola ma non insignificante della liquidità.

Ci aspettiamo maggiore chiarezza su questo fronte, dopo la data del 2 agosto.

Una nota positiva in tutto questo è che almeno la questione del debito ha costretto i politici americani ad affrontare il deficit, ma, proprio come l'Eurozona, la dilatazione dei tempi per trovare una soluzione, non è una buona cosa.

 

In termini di portafoglio, continuiamo a stare alla larga da gran parte dei paesi periferici dell'Eurozona, ma con una posizione di sottopeso nei confronti dei titoli di Stato italiani. Negli ultimi mesi BNY Mellon AM ha venduto titoli di stato americani e ha accumulato quelli sovranzionali potendo così ripararsi dal governo Usa e dalle vicessitudini politiche di Washington.

Nel frattempo, possiamo trovare un sacco di interessanti opportunità di investimento nei mercati che sono relativamente immuni ai rischi associati agli Usa e zona euro. In tale ottica puntiamo lo sguardo al debito pubblico della Norvegia, Nuova Zelanda, Svezia, Australia, Repubblica Ceca e Polonia. Più in generale, gli eventi delle scorse settimane e mesi hanno cambiato molto, ma poco in termini di incertezza quindi la vera sfida è saper individuare le opportunità di investimento relativamente prive di rischi ". 

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