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Invesco, il futuro è del reddito fisso

7/11/2011 | Marco Gementi

Secondo quanto contenuto nell’undicesima edizione dell’indagine EIAMS (European Institutional Asset Management Survey) di Invesco, il futuro potrebbe appartenere agli strumenti a reddito fisso. La più recente indagine annuale evidenzia...


Grazie al parziale recupero nei mercati degli investimenti, la situazione dei portafogli istituzionali europei si sta facendo più definita. Secondo quanto contenuto nell’undicesima edizione dell’indagine EIAMS (European Institutional Asset Management Survey) di Invesco, il futuro potrebbe appartenere agli strumenti a reddito fisso.


La più recente indagine annuale evidenzia per i portafogli istituzionali europei una crescita costante delle allocazioni nel reddito fisso, mentre gli investimenti in titoli azionari si sono ridotti considerevolmente e quelli in asset immobiliari hanno appena mantenuto, nei portafogli d’investimenti, le posizioni del 2009 e del 2010.

“Nel complesso l’indagine del 2011 ci ha fornito un quadro frammentario sulla fiducia degli investitori”, dice Sergio Trezzi, Managing Director e Country head Invesco in Italia. “Gli strumenti a reddito fisso continuano a guadagnare terreno, mentre il crollo dei titoli azionari dello scorso anno sembra essersi solo attenuato e l’importante riduzione della liquidità fa pensare che gli investitori abbiano individuato opportunità più interessanti”.

 

Nell’insieme le allocazioni in titoli a reddito fisso sono cresciute fino al 58% nel 2010 dal 51% dell'anno precedente, il livello più elevato dal 2006.
In Europa la duration media delle passività degli investitori è cresciuta fino a 16,37 anni da 15,69 anni nel 2009, invertendo così la tendenza al ribasso registrata nelle precedenti indagini. Inoltre il 22% degli intervistati ha dichiarato di voler aumentare la propria allocazione in strumenti a reddito fisso, rispetto a un 16% che ha dichiarato di voler ridurre la propria esposizione a questa classe di asset.

 

Dopo un anno in cui la crisi del debito dei paesi periferici ha occupato le prime pagine dei giornali in tutta Europa, le obbligazioni societarie sembrano essere diventate la scelta prediletta dagli investitori nell’ambito degli strumenti a reddito fisso, a spese delle obbligazioni governative.

 

Gli immobiliari continuano a primeggiare fra gli strumenti alternativi e rappresentano i due terzi degli investimenti totali. Tuttavia i private equity e gli hedge fund stanno attraversando un periodo difficile. Gli investimenti in hedge fund si sono più che dimezzati rispetto al 2009, raggiungendo il livello più basso degli ultimi tre anni. Nel frattempo, rispettivamente il 15% e il 34% degli investitori prevede di incrementare i propri investimenti in materie prime e “altre alternative” mentre il 3% e il 9% prevede di diminuirli.

 

Invece, uno strumento la cui popolarità è diminuita in maniera evidente sono gli Exchange Traded Fund (ETF). Solo il 28% degli intervistati ha utilizzato gli ETF nel 2010, rispetto al 34% nel 2009. Mentre gli investitori al dettaglio continuano ad utilizzare molto questa classe di asset in quanto rappresenta un mezzo d’investimento trasparente e a basso costo, l’indagine EIAMS segnala che gli investitori istituzionali preferiscono soluzioni alternative più convenienti, ad esempio conti passivi segregati o derivati. 

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