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T. Rowe Price: nuova stagione obbligazionaria

2/28/2018 | Greta Bisello

Le banche centrali si muovono in maniera sincronizzata, cambiano la rotta e la liquidità inizia a vienir meno. E' il momento giusto per riprezzare i mercati obbligazionari?


Si apre una nuova era per il reddito fisso alla luce della nuova politica monetaria delle banche centrali.

 

Nell'analisi di Quentin Fitzsimmons, gestore obbligazionario globale, T. Rowe Price i titoli di Stato dei mercati sviluppati hanno subito notevoli pressioni nel corso delle scorse settimane, via via che gli investitori hanno iniziato a riprezzare il premio di liquidità legato alle azioni delle banche centrali. Le banche si muovono in maniera sincronizzata e la liquidità, in virtù della stretta monetria prevista, è destinata a venir meno.

 

La Bank of Japan ha il timore di rimanere esclusa, correndo il rischio di essere l’ultima tra le principali banche centrali a continuare ad immettere liquidità in un momento in cui le altre sono pronte per introdurre condizioni monetarie restrittive. La recente correzione ha aiutato a prezzare in maniera corretta i premi più elevati in alcuni Paesi. Negli Stati Uniti per esempio, il tasso di breakeven 5Y/5Y al momento si trova attorno al 3,25%, ovvero al di sopra delle aspettative attuali della Fed sul tasso terminale di lungo termine, pari al 3% circa.

 

Parlando invece dei premi per l’inflazione, dopo diversi anni di inflazione contenuta, c’è ora la possibilità che le pressioni sui prezzi aumentino nei mercati sviluppati, in un contesto di crescita globale più solida, prezzi del petrolio più elevati e mercati del lavoro in buona salute in diversi Paesi sviluppati. La Germania spicca in quest’ottica: grazie a livelli di disoccupazione minimi e a una continua forza dell’economia, esiste il rischio che le pressioni sui prezzi nel Paese più grande dell’Eurozona potrebbero iniziare a salire, aiutate forse anche da una Banca Centrale Europea che non si muove abbastanza velocemente.

 

Intanto, la domanda per il credito continua ad essere abbastanza solida, tuttavia, il premio per il credito sembra essere in qualche modo tirato, con gli spread a livelli minimi rispetto ai titoli di Stato, soprattutto se analizzati su una base aggiustata per il rischio. In maniera simile, il differenziale tra le obbligazioni con rating BBB e titoli con rating B è a livelli minimi – ciò generalmente indica che il mercato non sta più differenziando tra rating e strutture di rischio diversi.

 

Fitzsimmons conclude che queste condizioni potrebbero indicare sia il momento adatto per un riprezzamento dei premi del credito su livelli più elevati. Ma quale sarà il fattore scatenante? Maggiori emissioni di bond, minori acquisti delle banche centrali o il cambiamento del sentiment degli investitori? 

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