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12/18/2017 | Greta Bisello
L’appiattimento della curva dei rendimenti spaventa gli investitori che temono possa essere il primo campanello d’allarme verso una futura recessione, così come era stato in altre occasioni in passato. La crescita però, in questo caso, continua a essere robusta soprattutto negli Stati Uniti dove il mercato del lavoro si fa sempre più solido. Questi segnali apparentemente sbagliati o comunque inusuali, secondo Stefan Scheurer director global capital markets & thematic research di AllianzGI, potrebbero dipendere dalla politica non convenzionale perseguita dalle banche centrali negli ultimi anni.
Le banche centrali che saranno le vere protagonisti del prossimo anno e dalle quali potrebbero dipendere cambiamenti (alcuni anche imprevedibili). Gli ultimi annunci del 2017 sono arrivati la scorsa settimana (con tassi invariati o in rialzo come da aspettative) e sia la Bce che la Fed si avviano verso un percorso di normalizzazione a livello di politica monetaria e di riduzione del QE. Molti i dati macro previsti per questa ultima parte dell’anno anche se non si attendono risultati inaspettati ma anzi vicini al consenso.
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