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10/16/2017 | Marcella Persola
Attenzione alla fine del Quantitative Easing, se da un lato faciliterà della finanza globale, dall’altro potrebbe rivelarsi un doloroso passaggio per i mercati finanziari. Questa è l'idea di Fabio Paolini (nella foto), gestore del fondo Pictet - European Equity Selection.
Quali sono le prospettive per i mercati azionari europei?
Nel breve periodo le stelle sono allineate per l'Europa. Il sistema bancario risiede su delle fondamenta più solide, il tasso d’impiego continua ad aumentare e un forte aumento previsto degli investimenti fissi assicurerà una ripresa solida e sostenibile. Inoltre, nonostante Brexit e i recenti avvenimenti in Catalogna un quadro politico più stabile dopo le recenti elezioni in Francia e Germania rappresentano un panorama positivo per le azioni europee. Più a lungo termine rimangono alcuni problemi strutturali dell’Europa, come l’invecchiamento della popolazione e un livello d’indebitamento che resta troppo alto, tuttavia molte aziende quotate in Europa realizzano buona parte del proprio business al di fuori dei confini europei, offrendo dunque esposizione a drivers e opportunità di crescita diversificati che continuano ad abbondare in altre aree geografiche.
Quali sono i principali rischi?
Mentre le prospettive economiche potrebbero suggerire un andamento futuro positivo per i mercati azionari, il livello dei tassi d'interesse e il risk premium su molte asset class hanno spinto i mercati azionari a dei livelli di valutazioni che sono meno attraenti rispetto al passato. Questo può rappresentare un rischio, e la prospettiva della fine del Quantitative Easing, se da un lato faciliterà, a tempo debito, una normalizzazione della finanza globale, dall’altro potrebbe rivelarsi un doloroso passaggio per i mercati finanziari. Questo scenario porterebbe a un probabile aumento della volatilità in grado di creare opportunità a lungo termine.
Dove sono le opportunità?
I mercati azionari sembrano avere in parte scontato nelle valutazioni le buone prospettive di ripresa, tuttavia continuiamo a trovare opportunità interessanti a livello di singoli titoli. In un mondo che è sempre più diretto da investimenti passivi e orizzonti temporali che si sono accorciati a nano secondi, il contesto attuale offre a nostro parere numerose opportunità, come dimostra la recente diminuzione di correlazione tra i titoli. Questo rappresenta una buona opportunità e crea un contesto favorevole per una strategia di gestione realmente attiva concentrata sullo stock picking di titoli ad alta convinzione come la nostra.
Qual è il tuo approccio in questa fase di mercato?
Ci riteniamo “business owners”, agiamo come imprenditori e investiamo per il lungo termine. Questo richiede un’analisi molto approfondita delle singole aziende e al contempo pazienza e disciplina. Quest’approccio si traduce in un portafoglio concentrato (40 società) su cui nutriamo una forte convinzione (> 80% active share) che si differenzia in maniera significativa dal mercato e dai nostri concorrenti. Quest’approccio è in vigore dal settembre 2014, quando il team attuale ha iniziato a gestire l'attuale portafoglio.
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