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10/2/2017 | Ulrich Gerhard*
Lo scenario economico in Europa e negli Stati Uniti è particolarmente positivo per le obbligazioni high yield. La crescita è sufficientemente robusta da permettere alle aziende di prosperare e agli utili di superare le stime, ma non tanto da causare un’accelerazione significativa dell’inflazione. Ciò significa che la BCE e le altre Banche Centrali potranno procedere a una normalizzazione graduale delle politiche monetarie.
I flussi di cassa aziendali sono tendenzialmente stabili nello scenario attuale e la mancanza di “covenant” nei prestiti a leva fa sì che le banche non possano chiudere i rubinetti della liquidità nel caso in cui i dati fondamentali si deteriorino: chi detiene debito subordinato non può che beneficiarne. Gli spread sul credito sono a livelli bassi rispetto alle medie storiche, ma non ci sono molte ragioni perché questa situazione cambi, visti i tassi di default mai così bassi.
Una differenza significativa tra il periodo attuale e quello precedente alla crisi finanziaria globale è che all’epoca vi era un’aggressiva attività di leveraged buyout da parte delle società di private equity. Oggi le società high yield sono acquistate prevalentemente da aziende investment grade, che possono pagare il PE grazie ai costi molto bassi di finanziamento.
Per quanto riguarda i temi d’investimento, dopo la crisi finanziaria si è parlato molto dei “fallen angel”, grandi aziende i cui rating si sono deteriorati al di sotto del livello investment grade. Molti dei più noti emittenti che rientrano in questa categoria, come Telecom Italia, Anglo American, Heidelberg Cement e Lafarge, sono sulla strada della redenzione o hanno già riconquistato un rating investment grade.
Oggi un nuovo tema d’investimento in ambito high yield risiede nelle aziende “rising star” che scelgono di emettere obbligazioni ad alto rendimento. Queste società sono spesso più grandi e più profittevoli delle controparti investment grade, e sono solite impiegare saggiamente la leva per finanziare la crescita del business e ridurre il costo del capitale. Chi investe in queste aziende attende degli eventi che possono causare un cambiamento della struttura di capitale e un rimborso anticipato del debito, a un premio più alto rispetto al prezzo di mercato. Un buon esempio è Play, la seconda più grande società polacca di telecomunicazioni. Play ha finanziato una rapida crescita del business tramite l’emissione di debito, conquistando una quota di mercato locale in aumento dal 5% nel 2007 sino al 27% di oggi. L’azienda è in fase di IPO e sta raccogliendo 1,3 miliardi di euro per ridurre il proprio debito.
*Ulrich Gerhard, gestore del fondo BNY Mellon Global Short-Dated High Yield Bond
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