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7/13/2017
Il Regno Unito sembra non convincere più il mercato e la prospettive non chiare sull'esito della Brexit rischiano di mettere in fuga molti investitori istituzionali. I risultati dell'ultimo sondaggio trimestrale condotto da State Street Corporation (il Brexometer), relativo al sentiment degli investitori istituzionali in merito all'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, segnalano un aumento della percentuale di coloro che hanno affermato di voler ridurre i gli asset che detengono nell'isola, passata dal 2% al 20%.
Una percentuale inferiore rispetto a coloro che stimano di accrescere la propria esposizione nei prossimi sei mesi nel paese: in questo caso sono il 16%, il 3% in più rispetto al primo trimestre del 2017. Oltre a tutto ciò, la maggioranza degli intervistati (72%) ritiene che la Brexit avrà un impatto sul proprio business, una percentuale in calo di sette punti rispetto ai dati del secondo trimestre del 2017.
Michael Metcalfe, responsabile Global Macro Strategy di State Street Global Markets, ha commentato: "La scadenza di marzo 2019 è più vicina di un trimestre, ma né le elezioni nel Regno Unito né l’avvio dei negoziati per la Brexit sono riusciti a definire quello che succederà. Anzi, i possibili scenari sono addirittura aumentati. Il mancato raggiungimento della maggioranza da parte del partito Conservatore alle recenti elezioni parlamentari e la necessità di creare una coalizione con il Democratic Unionist Party hanno incrementato le speranze per una versione più morbida della Brexit e, allo stesso tempo, le possibilità di uno stallo politico o di un mancato raggiungimento di un accordo".
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