Tempo di lettura: 4min

Elezioni in Olanda: quanto pesa lo spettro Wilders sui portafogli

3/16/2017

La tornata elettorale nei Paesi Bassi sono il primo banco di prova: l'Europa nel 2017 dovrà affrontare numerosi rischi politici. Ecco cosa pensano e l'asset allocation consigliata dai gestori


Nel 2017 l’Europa dovrà affrontare numerosi rischi politici, legati alle tornate elettorali che interesseranno alcuni paesi chiave dell’Eurozona. Tra di essi, i Paesi Bassi rappresentano in ordine temporale il primo banco di prova. Nonostante la vasta eco sulla stampa ottenuta dall’ascesa nei sondaggi del partito di estrema destra guidato da Geert Wilders (PVV), per la maggior parte degli osservatori è molto improbabile che i populisti possano ottenere la maggioranza nella Seconda Camera. Il suo partito probabilmente non diventerà neanche parte del nuovo gabinetto olandese, in quanto altri leader politici come l’attuale primo ministro e leader del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia, Mark Rutte, hanno già escluso l’ipotesi di formare un governo con loro.

Le divisioni che caratterizzano le forze in campo porteranno alla formazione di un’ampia. Alla luce di questo scenario perché gli investitori dovrebbero prestare attenzione alle elezioni olandesi? Si teme forse un effetto domino tra le forze euroscettiche? “In primo luogo, ciò che conta è il segnale di fiducia che una vittoria elettorale del PVV invierà all'estrema destra e ai movimenti euroscettici dell’UE. Il probabile risultato positivo del partito di Wilders arriverà proprio al momento giusto per incoraggiare e imprimere slancio al Front National, ad appena cinque settimane dalle elezioni in Francia. Una vittoria del Front National potrebbe, a sua volta, rilanciare l’AFD in Germania e il Movimento Cinque Stelle in Italia” si legge in un’analisi di Victor Nossek, direttore della ricerca di WisdomTree, provider americano di Etp.

Sulla stessa linea è l’analisi di UBS Wealth Management: “L’elezione olandese – spiega in una nota la divisione dedicata alla gestione dei patrimoni della banca elvetica - è la prima di una serie di importanti elezioni in Europa. Una vittoria schiacciante per i populisti in Olanda può incrementare le fortune dei populisti nelle elezioni francesi, tedesche e italiane, così come potrebbe mettere pressione sull'euro, nel breve periodo, e sulle obbligazioni di paesi come la Francia e l'Italia”. Amundi, l’asset manager più grande per masse dell’Eurozona, ricorda nella nota settimanale agli investitori invece che le elezioni in Olanda preoccupano molto meno gli investitori di quelle che si terranno a breve in Francia: “Non è possibile indire un referendum sull'appartenenza del Paese all'UE e alla zona Euro senza l'approvazione del Parlamento. Tuttavia, se il PVV dovesse ottenere un risultato superiore a quello previsto dagli ultimi sondaggi, potrebbero crescere i timori riguardo alla Francia: per molti osservatori sarebbe l'ennesima conferma della tendenza dei sondaggi a sottovalutare il voto di protesta".



“A nostro avviso le elezioni olandesi non avranno un impatto significativo sui mercati finanziari, a prescindere dal risultato. Tuttavia giocano comunque un ruolo all’interno di un quadro più ampio caratterizlzato da un crescente populismo anti-UE, in vista delle elezioni che seguiranno in Francia, Germania e in Italia. Qualora Le Pen dovesse vincere il secondo round delle elezioni francesi, questo esito avrebbe un impatto ben più grande sui mercati” è invece l’analisi del gestore olandese NN IP. Il rischio è che i partiti mainstream, insomma, stiano abbracciando anch’essi la retorica nazionalista e anti-UE e, cosa ancora più importante, una vittoria dell’estrema destra in Olanda metterebbe pressione sui principali partiti di centro-sinistra e centro-destra, sia nei Paesi Bassi che nel resto d’Europa, affinché siano adottate proposte politiche sempre più intransigenti, in modo da non apparire deboli di fronte ai propri elettori.

A detta di molti osservatori, la solidarietà finanziaria sta per diventare la vittima più illustre e la più grave minaccia a lungo termine nell'area euro (che, ricordiamo, non ingloba tutti i paesi dell'Unione): i differenti tassi di crescita economica che caratterizzano l’Eurozona stanno amplificando il malcontento sul progetto europeo con i principali partiti di sinistra in Italia, Francia, Grecia e Portogallo che puntano a rallentare il passo delle riforme, stabilire obiettivi di deficit più elastici e definire maggiori trasferimenti fiscali per rilanciare la crescita, mentre la destra in Germania, Paesi Bassi e Austria sottolinea i rischi di un aumento dei costi di finanziamento, delle possibilità di default e del fatto che essi finiscano per pagare gran parte dei costi di salvataggio.

Quali potrebbero essere, invece, le conseguenze sul portafoglio di investimenti delle elezioni olandesi? Sempre secondo WisdomTree, i bond governativi della zona Euro con affidabilità creditizia in deterioramento, emessi nello specifico da Italia, Portogallo e Grecia, rimangono a rischio. Anche le obbligazioni governative francesi paiono vulnerabili ad attacchi speculativi a breve termine. “Crediamo che, quando compariranno ulteriori pressioni sull'euro, gli unici rifugi sicuri saranno rappresentati dai Bund tedeschi e, potenzialmente, dall’oro” conclude Nossek.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?