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12/12/2016 | Marcella Persola
Ma dove è possibile trovare valore, visto che i bond rappresentano ancora oggi gli strumenti che incontrano il maggiore favore degli investitori italiani? Abbiamo chiesto a Daniel Stefanetti, Portfolio Manager di ETHENEA Independent Investors S.A. come orientarsi in questo scenario.
"Una risposta potrebbe essere negli USA. Nell'ambito corporate, il rendimento del mercato americano è quasi doppio rispetto all'Europa senza l'alto rischio di default. In molti casi parliamo delle stesse società. La differenza nella profittabilità è dovuta principalmente al metodo attraverso il quale i corporate bond sono commercializzati in entrambi i mercati. Anche il rating dei corporate bond gioca un ruolo importante. Le obbligazioni corporate denominate in dollari con un buon rating restano attrattive. In molti casi le società che stanno dietro presentano buoni flussi di cassa, hanno un business model forte e un bilancio solido" spiega Stefanetti . "I rendimenti sono aumentati nelle ultime due settimane a seguito delle alte aspettative di inflazione. Questo movimento ha subito un'accelerata dopo la vittoria di Trump alle elezioni USA. Infatti le promesse di stimolo fiscale hanno reso effettivamente alto il rischio del ritorno dell'inflazione. Mentre se da una parte tale scenario rappresenta una perdita di capitale per l'investitore d'altra parte offre un buon punto di ingresso visto che noi crediamo che la correzione abbia già fatto il suo corso" continua il portfolio manager "Inoltre le obbligazioni non investment grade sono altri strumenti che possono offrire rendimento. Ma richiedono molto più lavoro per identificare quelle buone, vista la mancanza di liquidità in tale segmento che costituisce il più alto fattore di rischio" spiega l'esperto della società.
Ma quali sono quindi le recenti posizione che il portfolio manager e il team di gestione ha assunto in Ethna-DEFENSIV, il fondo focalizzato sulle obbligazioni? "Siamo sovvrapesati sui bond denominati in dollari. Nell'area in dollari i rendimenti sono attualmente alti e ne aspettiamo il declino dopo il recente run-up. Attualmente preferiamo obbligazioni investment grade con rating da A a BBB visto che offrono il profilo di rischio/rendimento più attrattivo. E' importante per noi che le società dietro i bond abbiano forti business model, solidi bilanci e buon cash flow. Inoltre, siamo marginalmente investiti in obbligazioni non-investment grade. Come per i corporate è importante che queste società presentino bilanci solidi e buon cash flow" sottolinea Stefanetti.
Infine sul fronte BCE, chiediamo all'esperto che cosa ne pensa delle mosse della Banca Centrale Europea. "E' ovvio che tale contesto di bassi rendimenti in Europa è largamente dovuto al programma di QE della BCE. Ma non esclusivamente, un altro importante fattore è l'assenza di inflazione. La CPI dell'Eurozona è stato lineare attorno alla 0 per due anni e ora anche se ci aspettiamo un chiaro pick-up attribuibile al petrolio siamo ancora lontani dal target del 2% indicato dalla BCE. Non ci aspettiamo bassi tassi per i depositi che con ogni probabilità la BCE manterrà a 0,40% ma un'estensione del programma attuale a marzo 2017. E questo programma dovrebbe sostenere il mercato" conclude Stefanetti.
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