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6/6/2011 | federico.leardini
A CACCIA DI PAPERONI - Azimut empre più orientata a diventare una rete-boutique per clienti private.
Secondo Pietro Giuliani "Stiamo investendo molto per accrescere la quota di clientela con patrimoni medio-alti anche per proteggerci dal rischio di impoverimento in Italia".
Bussola sempre più orientata verso i Paperoni del nostro Paese, dunque: "quando siamo partiti - continua il presidente di Azimut - abbiamo puntato su una rete di consulenti (ex-promotori) di qualità, ma durante il boom prima della crisi le malgie della selezione si sono allentate. Ora vogliamo tornare al modello originario, in quanto non ha senso avere pf con portafogli inferiori ai 10 milioni di euro".
Come illustrato da Giuliani, il processo di transizione passa attraverso una divisione della rete "in gruppi di consulenti (ex-promotori) omogenei per età, caratteristiche di portafoglio e tipologie di clientela".
"I consulenti (ex-promotori) più giovani - conclude il numero uno di Azimut - con portafogli ancora da sviluppare saranno guidati da manager giovani che possono offrire supporto nello sviluppo della nuova clientela, mentre i nostri partner storici, che hanno iniziato a lavorare con noi 25 anni fa e che in molti casi hanno clienti coetanei, saranno seguiti da manager con un profilo simile".
GLI STIPENDI - Novità anche sul frotne delle retribuzioni: il vecchio sistema prevedeva un 40% di retrocessione delle commissioni di gestione e un 60% di quelle di ingresso, più un 1% della raccolta lorda nel caso di prodotti senza costi d'entrata.
Tutto pagato cash.
Nel nuovo sistema questo 1% viene sostituito da strumenti di capitale assegnati in base alla raccolta netta e alla dimensione del portafoglio.
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