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10/23/2024 | Marcella Persola
Cresce l'industria del private banking. Così come comunicato da AIPB (Associazione Italiana Private Banking), associazione di riferimento del settore, nel primo semestre, le masse raggiungono i 1.196 miliardi di euro (+2,2% rispetto ai 1.171 miliardi del primo trimestre del 2024) e superando le stime e previsioni di fine anno del target di 1.184 miliardi. La nuova raccolta ed effetto rivalutazione hanno avuto dinamiche positive è stata trainata anche dall'ingresso di nuovi player nel mercato private (+28 miliardi).
Nel corso del primo semestre, si delinea una variazione positiva del +8,5% rispetto a fine 2023 in termini di AuM. La raccolta netta, cresciuta di 30 miliardi, ha raggiunto in soli sei mesi l’80% di quanto registrato nell’intero anno precedente. L’effetto mercato ha contribuito positivamente per 36 miliardi, in linea con l’anno precedente, mentre i cambiamenti organizzativi sono stati molto rilevanti nel determinare la dinamica di crescita dell’industria nel periodo (+28 mld).
Nel primo semestre 2024, la composizione del portafoglio sembra stabilizzarsi, dopo le importanti variazioni avvenute l’anno scorso: tutti i comparti crescono di circa il 2,5%, ad eccezione dell’assicurativo che si ferma a +0,7%. In particolare, la raccolta diretta e l’amministrato crescono soprattutto grazie alla raccolta netta, mentre nel comparto gestito, l’aumento è distribuito equamente tra effetto mercato e raccolta netta.
“Il private banking continua a crescere e si avvicina alla soglia dei 1.200 miliardi di masse, anticipando di sei mesi le aspettative per fine anno. Un risultato frutto di un modello di servizio distintivo e di successo, fondato sulla consulenza professionale e la centralità del banker, come testimonia l’importante ingresso di nuovi player e una raccolta netta in forte aumento”, ha commentato Andrea Ragaini (nella foto), presidente AIPB.
Così come si evince dalla nota che racconta il consultivo al 30 giugno, tra marzo e giugno 2024, la dinamica del mercato servito dal private banking in Italia è stata influenzata molto positivamente dalla raccolta netta (+18 miliardi), in sensibile incremento rispetto ai trimestri precedenti, mentre l’effetto mercato ha portato un minor contributo nei confronti degli ultimi periodi (+4 miliardi contro i 32 miliardi del primo trimestre 2024).
Nel secondo trimestre continua a registrarsi una variazione positiva per la maggioranza dei prodotti del private banking, nonostante il rallentamento della crescita. L’incremento maggiore si registra tra i prodotti obbligazionari (+9,3 miliardi), seguiti dai fondi comuni (+5,7 miliardi) e dalle gestione patrimoniali (+3,8 miliardi). Anche la liquidità torna a crescere (+4 miliardi), mentre i prodotti assicurativi vedono una variazione minima (+1,6 miliardi), seguita da quella di ETF/ETN/ETC (+1,4 miliardi). In leggera diminuzione invece le azioni (-0,8 miliardi).
Sempre in tale periodo la raccolta diretta cresce del 2,7%, arrivando a 173 miliardi: un incremento distribuito in egual misura tra obbligazioni bancarie proprie (+2,5%) e liquidità (+2,7%), facendo rimanere stabile la composizione del comparto. La raccolta amministrata aumenta in maniera rilevante, trainata dai titoli a tasso fisso (obbligazioni +4,8% e titoli di stato +5%), mentre le azioni calano leggermente (-0,6%), perdendo 4pp in 12 mesi in termini di peso sul comparto. Gli ETF, invece, guadagno leggermente (+0,2%), portandosi circa al 5%. Prosegue la ripresa del gestito (+2,4%), grazie ad un risultato pressoché identico tra gestioni patrimoniali (+2,3%) e fondi comuni d’investimento (+2,2%), con la composizione che rimane stabile.
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