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7/6/2016 | Raj Shant*
Lo scenario d’investimento nel 2016 si è dimostrato volatile. I mercati hanno iniziato l’anno con dei bruschi ribassi, solo per registrare un rimbalzo significativo a partire dalla metà di febbraio. Alcuni dei settori e delle regioni che avevano perso maggior terreno sono stai poi i protagonisti dei rally più evidenti. In questo scenario riteniamo fondamentale, per gli investitori, essere in grado di selezionare le migliori opportunità a livello globale. Un approccio di portata così ampia ha un vantaggio evidente: permette di adattarsi in maniera flessibile ai cambiamenti costanti che sono in atto nel mondo.
Nel nostro outlook, riteniamo che una gran parte della crescita globale sia poco profittevole. Molte aziende possono accedere a credito a buon mercato, e utilizzano l’aumento della leva finanziaria per il riacquisto di azioni proprie o per effettuare acquisizioni che, col tempo, riteniamo si dimostreranno poco oculate.
Le aziende che invece mostrano un’allocazione del capitale più disciplinata possono contare su una distribuzione del reddito sotto forma di dividendi e su una crescita graduali nel tempo, cogliendo così il potenziale dei rendimenti compositi. Le prime preferiscono la distribuzione esterna del capitale, mentre le seconde lo utilizzano per finanziare la crescita futura. Investire in società con un management solido e un buon track record di allocazione del capitale richiede pazienza, ma è inevitabile che prima o poi si presentino delle opportunità di acquisto a valutazioni attraenti.
Un altro ordine di opportunità, basato più esplicitamente sulle valutazioni azionarie, risiede nelle aziende che hanno perso il favore degli investitori e verso cui il sentiment dei mercati è ingiustamente negativo. Proprio questi titoli possono dimostrarsi a volte i più interessanti, perché possono sia risalire sino al fair value, sia generare crescita e rendimenti compositi nel corso del tempo. E anche se non dovessero recuperare lo status precedente, sarebbe comunque possibile incassare buoni profitti con un rischio relativamente basso nelle fasi di correzione dei mercati.
*Raj Shant, product specialist, Newton (BNY Mellon)
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