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FXCM Italia: lo yen è la vittima "maggiore" della guerra valutaria

2/24/2016 | Marcella Persola

Per il chief analist della società, Matteo Paganini illustra le prospettive per le principali valute e indica come le mosse delle Banche Centrali abbiano...


Nuovo servizio per FXCM Italia. La branch italiana del broker statunitense quotato dal 2010 al NYSE, ha lanciato un nuovo servizio di trading sulle singole azioni quotate sui listini europei e statunitensi, a completamento dei servizi oggi di trading focalizzati su valute e materie prime. Contestualmente la società guidata in Italia da Gabriele Vedani ha lanciato anche un nuovo e più conveniente modello commissionale sul Forex che determina una riduzione, mediamente del 55%, dei costi di transazione su quattordici cross valutari.

 

Gabriele Vedani, managing director, FXCM Italia ha dichiarato: “L’apertura alle singole azioni, che permetterà ai nostri clienti di diversificare i propri portafogli sfruttando le opportunità che la volatilità attuale dei mercati azionari offre, rappresenta un passo importante per la nostra Società, presente in Italia dal 2009 e fino ad ora punto di riferimento sul Forex a livello globale per gli investitori retail con volumi di trading giornalieri che nel mese di gennaio 2016 sono stati pari a 16,5 miliardi di dollari. La nuova struttura commissionale, caratterizzata da spread minimi, ci consente inoltre di servire al meglio quei trader che operano su diverse asset class con un orizzonte temporale molto ridotto e di anticipare anche alcuni aspetti previsti dalla direttiva MiFID II in termini di best execution e trasparenza nella formazione del prezzo”.

 

Ma a livello di valute, qual è la condizione attuale del mercato? Matteo Paganini, chief analist della società ha illustrato come le ultime mosse delle banche centrali sembrano aver perso la forza di un tempo. I recenti annunci di Fed, Bce e Bank of Japan hanno avuto impatti limitati e di breve respiro su listini azionari e cambi valutari, con i mercati che si stanno interrogando sull’efficacia di tali azioni, quantomeno in un’ottica di lungo periodo. Considerando le valute principali a livello di dollaro l’esperto ha evidenziato che “La Fed ora deve valutare dati per impostare ciclo di rialzo, ma il mercato sta iniziando a scontare possibili pause fino ad estate/autunno. Se ragioniamo a comparti stagni, il dollaro potrebbe scontare debolezza a causa di: correzioni per prese di profitto; spostamento nel tempo del rialzo di tassi; ed economia in rallentamento”. “L’euro, di contro, da quando è stato annunciato e lanciato il QE, ha perso valore nei confronti del dollaro ma non nei confronti delle valute principali” continua Paganini.

Inoltre “L’euro si è rivalutato contro le commodity e sulla sterlina, rispettivamente a causa di debolezza superiore delle commodity e a causa della frenata dei ribassi dell’euro contro il dollaro, mentre la sterlina continuava ad indebolirsi dopo che il mercato ha capito che la BOE non agirà presto sulla leva dei tassi”. Sulla sterlina, tra l’altro pesa anche il fattore Brexit. E sul fronte dello yen? “La valuta giapponese è divenuta emblema della bi-direzionalità dei mercati: da un lato bene rifugio, dall’altro vittima della “nuova guerra valutaria” innescata dalle politiche di alleggerimento della Bank of Japan” conclude Paganini.

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