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7/28/2015
Il modello di crescita basato sulle esportazioni non funziona più. Parola di John Greenwood. Il capo economista di Invesco, nel suo ultimo outlook trimestrale, non lascia spazio a interpretazioni e, parlando di Cina, Giappone e Asia in generale, invita a riflettere sulla crisi del commercio e sugli effetti che questa comporta nello sviluppo delle economie di questi paesi.
"Con la riduzione della crescita degli scambi commerciali a livello mondiale, la Cina ha mostrato chiari segnali di rallentamento: per il 2015 si prevede un Pil al 6,9%, anche se il settore privato prevede uno sviluppo più lento”, afferma Greenwood sottolineando i limiti del gigante asiatico e delle altre economie asiatiche minori che "non sono più in grado di sostenere un modello di crescita basato sulle esportazioni, tuttavia le riforme strutturali per il passaggio a un’economia in cui contino molto di più i consumi interni stanno impiegando più tempo del previsto”.
Un tema, quello delle esportazioni, che incide anche sulle previsioni relative all'andamento dell'economia giapponese: "considerata una delle economie maggiormente trainate dalle esportazioni" spiega l'esperto di Invesco, il Giappone "sta scontando la crisi del commercio, nonostante il deprezzamento del 20% dello yen sul dollaro. Per il 2015 si prevede un Pil dell’1%”.
“L’export è cresciuto in Giappone del 2,4% nell’ultimo anno: a meno che i suoi tradizionali partner commerciali, come Usa Europa e Cina, non registreranno un maggiore progresso nelle proprie economie da qui in avanti, la crescita delle esportazioni è destinata a languire”, conclude Greenwood.
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