Cambio di rotta per l’indice di sentiment sull’Italia. Il crollo dellaBorsa cienese e la crisi greca gettano ombra sulla possibilità di ripresa, i gestori riducono l’esposizione alle attività finanziarie più rischiose, stando all’ultimo sondaggio condotto all'inizio di luglio da Morningstar tra una ventina principali case di investimento che operano in Italia. Nel complesso, il Morningstar Italy Investment Sentiment index (MIISI), costruito sulla base delle probabilità attribuite a diversi scenari (mercati in salita, stabili o in discesa), su un orizzonte di sei mesi, mostra un minore ottimismo sul futuro. 

In dettaglio, a luglio l’indice di sentiment sulle Borse europee si è attestato a 69,62 punti: nell’Eurozona, la ripresa è ben avviata, ma la crisi greca ha oscurato il quadro macro. L’indice MIISI sulla Borsa milanese ha cambiato rotta a luglio, dopo aver toccato, il mese scorso, i massimi da gennaio 2014 (data in cui è iniziato il calcolo dell’indicatore), rimanendo comunque in territorio ampiamente positivo, è sceso da 78,2 a 70,88 punti. Torna a salire invece l’indice di fiducia su Wall Street, passando da 56,6 a 61,25 punti. Il MIISI sull’indice Nikkei 225 sale a 68 punti a luglio dai 63,6 di giugno, mentre il sentiment sui mercati emergenti si è attestato a 57,75 punti (57,6 a giugno).

Gli indici di sentiment sul Bund tedesco e il Treasury statunitense sono scivolati verso uno scenario negativo. Il primo è passato da 43,9 a 38,79 punti; il secondo da 42,7 a 39,07. Per quanto riguarda il BTp decennale italiano, l’indice di sentiment è tornato a salire leggermente, da 46,4 a 50,89 punti, mentre è tornato a uno scenario di neutralità anche l’indice MIISI sulle obbligazioni emergenti, passato da 47 a 51,81 punti, in un contesto che rimane molto volatile. Sul fronte valutario, a luglio l’indice MIISI sul rapporto di cambio tra euro e dollaro è sceso sotto i 40 punti, tornando ai livelli di febbraio.