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5/11/2011 | federico.leardini
IL TRACOLLO - Chi di commodity si arricchisce, di commodity, a volte (raramente) perisce, o quantomeno perde molto.
"Un evento rarissimo, che succede una volta su 5000 occasioni", ha commentato così Rick Boland, Ceo di Clive Capital, il maggior Hedge Fund mondiale sulle materie prime, la settimana nera che le commodity hanno vissuto dopo mesi di crescita record.
Il brusco ritracciamento vissuto da tutti i principali beni di base è costato carissimo ai professionisti del settore, che stanno leccandosi le ferite di un tracollo rapido quanto inatteso.
Clive Capital ha bruciato circa 400 milioni di dollari, in scia a un -8,9% registrato dal suo fondo di riferimento.
Malissimo anche il fondo principale dei grandi rivali, Blenheim Capital di Willem Kooyker, che ha chiuso le contrattazioni venerdì con un -5,7% sui 5 giorni e peggio ancora ha fatto Eric Sprott, il cui fondo ha chiuso una delle settimane peggiori della sua storia, con un passivo di 12 punti percentuali.
Perdita potenzialmente in doppia cifra percentuale anche epr il fondo da oltre 2 miliardi di dollari di capitalizzazione Blue Gold, che nel 2008, grazie ai suoi investimenti sul petrolio è diventato famoso fruttando un ritorno del 209% ai suoi investitori.
FIDUCIA INTATTA - Passivi importanti ma che non cambiano l'outlook degli esperti sul futuro delle mateire prime, viste sempre come uno degli investimenti più vantaggiosi in questo clima di mercato.
Anche se, come molti esperti concordano, una settimana nera come quella appena chiusa non potrà che andare a pesare sui conti di fine anno e c'è il rischio che si debbano adottare strategie più rischiose per cercare di minimizzare le perdite degli scorsi giorni.
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