Il dollaro è arrivato a fine corsa. È quanto emerge nell’ultimo sondaggio mensile condotto da Morningstar tra le principali case di investimento che operano in Italia (a cui hanno partecipato 23 investitori professionali) che confermano le previsioni positive per i mercati azionari, mentre rivedono le stime sui prezzi dei titoli obbligazionari. In dettaglio, l’indice MIISI sul rapporto di cambio tra euro e dollaro, costruito sulla base delle probabilità attribuite a diversi scenari (mercati in salita, stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi, è rimasto invariato intorno ai 44 punti.

Il mercato valutario è stato molto volatile ad aprile, spiegano gli analisti di Morningstar, e gli investitori ne hanno approfittato per riequilibrare le posizioni tra le due divise e continuano a ragionare sugli effetti del dollaro forte sull’economia e sulle future decisioni della Fed. Passando all'equity, a maggio l’indice di sentiment sulle Borse europee si è attestato a 69,66 punti, in leggero rialzo rispetto ai 67,37 punti di aprile. È in linea con quello continentale, il giudizio su Piazza Affari (68,26 punti contro i 67 di aprile). Anche l’indice di fiducia su Wall Street è leggermente salito a maggio passando dai 55,5 punti di aprile a 57,39. Il MIISI sull’indice Nikkei 225 sale a 65,45 punti, confermando lo scenario positivo per il mercato azionario nipponico, mentre i gestori hanno confermato il sentiment sui mercati emergenti: il MIISI è salito leggermente da 56,37 a 58,18 punti.

Il reddito fisso, invece, è il segmento più interessato dai cambiamenti nel sentiment dei gestori a maggio: l’indice MIISI sul BTp italiano a dieci anni è salito da 44,37 a 53,09 punti, il livello più alto dall’inizio dell’anno, quello sul Bund tedesco pari-scadenza è passato da 38,25 a 48,75 punti e infine quello sul Treasury da 35,75 a 47,5.