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3/4/2015
Negli Stati Uniti i tassi d'interesse non aumentano da quasi nove anni. Gli investitori restano in attesa delle prossime mosse della Fed, che ha annunciato un prossimo rialzo che potrebbe cambiare l'andamento dei corsi azionari. Devono preoccuparsi? Non più di tanto, secondo Nadia Grant (nella foto), gestore azionario USA per Threadneedle Investments. Secondo il gestore le indicazioni date dalla banca centrale americana riflettono il fatto che “i tassi d'interesse sono eccezionalmente bassi in termini storici e, soprattutto, che gli Stati Uniti sono avviati su un percorso di ripresa sostenibile e quindi verso la normalizzazione dei tassi d'interesse”. Un innalzamento dei tassi offrirebbe una prova tangibile della fiducia della Federal nella ripresa, il che dovrebbe offrire ulteriore sostegno alle azioni.
“Storicamente, i mercati - spiega - tendono a scontare il primo rialzo dei tassi con circa sei mesi di anticipo e a mostrare una volatilità decisamente maggiore durante questo periodo. Tuttavia, i dati storici indicano che i tassi d'interesse in ascesa non esercitano un impatto rilevante sul mercato nei sei-dodici mesi successivi al primo rialzo”. Quest’anno Grant si aspetta un prosieguo della tendenza che si è mostrata nel 2014, quando il mercato non ha subito una rivalutazione, ma è semplicemente cresciuto in linea con gli utili. Secondo le stime di consenso, le azioni quoteranno a circa 15 volte il PE entro fine anno, un livello in linea con la media storica di lungo termine del mercato.
“Riteniamo quindi - aggiunge - che le azioni statunitensi non siano né costose né convenienti. Dato che gli Stati Uniti sono l'unico motore di crescita globale e che la ripresa appare solida, le azioni statunitensi presentano secondo noi valutazioni interessanti rispetto ad altri mercati. Inoltre, l'inflazione contenuta implica che è basso anche il tasso al quale viene scontato il flusso di cassa delle azioni e questo storicamente è stato molto positivo per il mercato e si prospetta una crescita sostenuta degli utili nel 2015, un livello elevato in termini storici”.
Quanto al posizionamento del fondo American Fund, Grant e il suo team privilegia società che godono di un posizionamento unico in termini di driver di crescita strutturale e potere di prezzo, con un sovrappeso sui settori della tecnologia (vede con favore il titolo di Electronic Arts) e health care (Vertex Pharmaceuticals) e un sottopeso degli energetici e telecomunicazioni.
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