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2/9/2015
La PBoC non è una banca centrale come le altre. E' l'opinione di Hans Bevers, senior economist di Petercam, che nel suo commento spiega come si muoverà nel 2015 all'economia cinese.
A meno di tre mesi dal taglio dei tassi d’interesse da parte della Banca Popolare Cinese (PBoC), le autorità monetarie hanno compiuto un ulteriore passo in avanti, incrementando gli stimoli attraverso il taglio del coefficiente di riserva obbligatoria (RRR) per le banche commerciali. Il taglio dell’RRR fa sì che le banche commerciali abbiano ora più possibilità di concedere prestiti a imprese e famiglie. Ma, in realtà, gli effetti di questa misura di stimolo non dovrebbero essere sopravvalutati e non dovrebbero in alcun modo supportare l’idea di alcuni osservatori, secondo cui la Cina si starebbe ora unendo alle altre principali Banche Centrali nell’adottare strategie di allentamento aggressive (come la più recente della BCE). Per essere chiari, il fatto che l’impatto sui prestiti da parte della misura decisa da Pechino sia contenuto, non vuol dire che questa sia irrilevante.
Per quanto importanti e utili, queste misure non dovrebbero cambiare in maniera sostanziale le prospettive di crescita di lungo periodo.
Il ritmo attuale di sviluppo del credito è ancora determinato, in larga misura, dalle quote dei prestiti. In pratica, il punto è che il Governo decide quanto possono prestare le banche a controllo statale. E’ importante tenerlo a mente, specialmente a seguito dell’esplosione del debito vista negli ultimi cinque anni. Più di sei anni dopo l'inizio della Grande Recessione, l'attività economica in Cina continua a rallentare gradualmente. Mentre i consumi delle famiglie resistono molto bene, la crescita degli investimenti è già diminuita in modo significativo. L'inflazione, intanto, è rimasta per ormai quasi tre anni ben al di sotto del target del 3,5%, dando spazio a un ulteriore allentamento della politica monetaria. E’ probabile che nel 2015 vedremo più misure di allentamento. Tuttavia, salvo uno scenario di atterraggio brusco, il margine di manovra rimane limitato, poiché permangono i rischi derivanti da una rapida crescita del credito. Da qui l'importanza di non mettere le misure di stimolo di questa settimana e quelle future sullo stesso piano delle strategie aggressive già adottate dalla maggior parte delle banche centrali nel mondo sviluppato.
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