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2/6/2015
Le svalutazioni competitive e gli acquisti di obbligazioni a tassi d'interesse pressoché nulli stanno creando un mondo alla rovescia, dove i creditori pagano gli interessi ai debitori: quella creata dalle politiche di contenimento dei tassi d’interesse portate avanti troppo a lungo in questi ultimi anni è una significativa distorsione dei mercati e delle regole del capitalismo che da secoli stanno alla base della crescita.
A sottolineare la criticità della situazione attuale è il re dei Bond, Bill Gross (nella foto), dallo scorso 26 settembre gestore del fondo Janus Global Unconstrained Bond, che a conclusione l suo secondo Investment Outlook del 2015 sostiene che la condizione in cui si trova il capitalismo ora, con la sua deflazione a breve termine, "pone un rischio modesto ma non irrilevante". "Il capitalismo - argomenta Gross - dipende dalla speranza: la speranza razionale che un investitore ottenga il rimborso del proprio denaro con un rendimento interessante. Se tale speranza viene meno, il capitalismo si trasforma e si disgrega. All'inizio del 2015, l'economia globale con i suoi tassi d'interesse nulli si trova proprio in questa situazione”.
Se continueranno le attuali condizioni, quindi, la Fed non aumenterà i tassi d'interesse prima della fine del 2015. Pertanto, visto a che a prevalere sarà la prudenza sia negli Stati Uniti che in altri Paesi, le obbligazioni non saranno facilmente minacciate da una nuova fase ribassista mentre le azioni statunitensi e quelle globali rimarranno adeguatamente sostenute. “Ma i tempi d'oro del mercato azionario sono ormai passati” chiosa Gross.
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