Tempo di lettura: 1min
2/5/2015
Non mancano le ragioni per acquistare azioni europee nel 2015. L’Europa, che sembra navigare ancora in alto mare sotto il profilo politico, si mostra infatti ben più attraente per chi investe in Borsa. Ne è sicuro Marc Craquelin (nella foto), direttore della gestione di Financière de l’Echiquer che nell’ultimo commento trimestrale individua tre fattori che potrebbero giocare a favore di un recupero tattico delle azioni europeo. Eccoli.
Il primo asso nella manica per chi investe nell’azionario Europa è, come noto a quasi tutti gli investitori, Mario Draghi: il QE da 60 miliardi di euro al mese fino a settembre 2016 garantirà tassi a breve negativi nel medio termine, creando un contesto favorevole all’assunzione di rischio e alla ricerca di rendimento. Il secondo, è il deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro (-12% nel 2014): potrebbe contribuire a creare un contesto di cambi estremamente favorevole per le società esportatrici europee. Il terzo è il crollo del prezzo del petrolio (-46% nel 2014 in dollari), che potrà avvantaggiare i titoli legati ai consumi che sfrutteranno la ridistribuzione del potere di acquisto.
Quanto alle società su cui puntare, la preferenza della casa d’investimento francese va a una selezione accurata di large cap europee growth, un segmento per sua natura esposto all’export che potrebbe beneficiare dell'attuale contesto, e continua a essere positiva nei confronti dei titoli di rendimento individuabili oggi anche nell’universo value.
Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione
Abbonati a prezzi speciali. La rivista sul tuo desk in ufficio
Scopri le categorie