I nuovi gestori di PIMCO, che hanno preso in mano il timone dell’ammiraglia della casa dopo l’addio a sorpresa del co - fondatore Bill Gross tre mesi fa, passato a Janus Capital, ce la stanno mettendo tutta. Dall’addio del re dei Bond, lo scorso 26 settembre, il PIMCO Total Return ha messo a segno negli ultimi tre mesi un ritorno dell’1,6%, battendo il 78% dei concorrenti, stando ai dati rielaborati da Bloomberg (+4,7% la performance annuale nel 2014).

 

La casa di Newport (California), tuttavia, ha chiuso l’anno con deflussi record, per oltre 150 miliardi di dollari, di cui circa 105 miliardi proprio dal solo fondo Total Return, quasi 20 miliardi nel solo mese di dicembre. Ora il maxi - fondo gestisce 144 miliardi di dollari dal picco di 293 miliardi toccato nell’aprile del 2013 ed è quarto in classifica per AUM. Stessa dinamica per l’altro fondo gestito da Gross, il PIMCO Unconstrained, ora guidato dal cio Daniel Ivascyn, assieme a Saumil Parikh e Mohsen Fahmi: nonostante abbia registrato una performance del 2,4% nel 2014, facendo meglio rispetto al 74% dei fondi concorrenti (dati Morningstar), lo scorso anno ha visto uscire quasi 16 miliardi di dollari.

 

Che cosa ha spinto gli investitori a fuoriuscire dai fondi della casa californiana? Molto probabilmente, più che l'addio di Gross, la causa è da ricercare nella fase che stanno attraversando i gestori specializzati nel mercato obbligazionario: i fund manager attivi, infatti, negli ultimi due anni hanno fatto fatica a garantire performance superiori al mercato, giustificando così commissioni più alte rispetto ad altri prodotti.

 

E' il caso, quest'ultimo, degli Etf, in particolare dei replicanti in grado di cavalcare il rally delle borse con costi decisamente più contenuti. E non a caso Vanguard, gestore specializzato in Etf azionari, che nel 2013 è riuscita a spodestare PIMCO Total Return con un prodotto equity di oltre 280 miliardi di dollari, ha chiuso il 2014 con flussi netti record per ben 216 miliardi di dollari.