“Le obbligazioni di questi paesi offrono due vantaggi principali” spiega Ellis: “In primo luogo consentono di migliorare il rendimento e di generare un reddito interessante, aspetto particolarmente rilevante in un contesto caratterizzato da tassi di interesse storicamente bassi e dalla compressione dei rendimenti dei titoli di Stato. In secondo luogo, le obbligazioni emergenti sono un utile elemento di diversificazione”.

 

Secondo l’esperto di Fidelity, infatti, nei portafogli obbligazionari degli investitori europei i fattori trainanti sono talvolta esclusivamente quelli che influenzano i titoli di Stato, come la crescita e l’inflazione in Europa. “Pertanto le obbligazioni dei mercati emergenti possono costituire un valido complemento ai titoli di Stato e alle emissioni corporate dei mercati sviluppati globali” chiosa Ellis che, proprio per riuscire a individuare le più interessanti opportunità, con il suo fondo investe in circa 70 paesi e oltre 120 emissioni. 

“L’approccio di investimento si basa su approfondite ricerche, associando input di tipo top-down a quelli di tipo bottom up” spiega il gestore del fondo FF Emerging Market Debt Fund. “La strategia di investimento, quindi, è il risultato di una combinazione tra analisi dei fondamentali e analisi quantitativa”. 

 

E sulla base di queste analisi Ellis svela ad ADVISOR la sua strategia per il prossimo futuro: “Siamo sottopeso sui titoli ucraini in virtù delle tensioni geopolitiche, delle difficoltà sul fronte dei conti pubblici e della forte dipendenza dagli aiuti dell’FMI” conclude il gestore di Fidelity. “Manteniamo un sottopeso sulla Russia, che potrebbe risentire di una continua erosione della crescita in conseguenza delle sanzioni. In sottopeso anche la Turchia, per via del deterioramento dei fondamentali e dei persistenti rischi politici. Infine, continuiamo a sottopesare il Venezuela alla luce della difficile situazione politica del paese e del peggioramento dei fondamentali, dovuto in parte all’indebolimento dei prezzi del petrolio. Un’area ricca di opportunità è, invece, l’Africa, regione dove nell’ultimo anno il debito dei mercati emergenti ha registrato la migliore performance. In generale, vediamo con favore le dinamiche di crescita complessive e le prospettive a lungo termine dell’Africa sub-sahariana. In questa regione, tuttavia, la selezione dei titoli diventa fondamentale per valutare adeguatamente il rischio di liquidità e i rischi specifici”.

 

FF Emerging Market Debt Fund, grazie al suo approccio difensivo e all’accurata selezione dei titoli che lo caratterizza ha saputo aggiungere valore in tutte le fasi di mercato, posizionandosi nel primo quartile dall’inizio dell’anno e sui periodi di 1 e 3 anni. Il fondo dall’inizio dell’anno ha generato un rendimento pari al 18,8% e negli ultimi 3 anni la performance è stata del 33,7%. Il fondo inoltre è disponibile con distribuzione mensile delle cedole, che storicamente hanno offerto agli investitori un reddito superiore al 5% all’anno.