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Gestori, sentiment sulle Borse ai minimi

10/16/2014

L'indice Morningstar Italy Investment Sentiment index (Miisi) sulle piazze finanziarie globali scende ai livelli più bassi dall’inizio dell’anno


A ottobre, il sentiment dei gestori sulle piazze finanziarie globali scende ai livelli più bassi dall’inizio dell’anno. E’ quanto emerge dall’ultimo sondaggio mensile condotto da Morningstar tra le principali case di investimento che operano in Italia a cui hanno partecipato 29 asset manager e strategist. Nel complesso, il Morningstar Italy Investment Sentiment index (Miisi), costruito sulla base delle probabilità attribuite a diversi scenari (mercati in salita, stabili o in discesa) su un orizzonte di sei mesi, indica uno scenario che tende alla neutralità per le azioni e al ribasso per i prezzi dei titoli governativi e il cambio euro/dollaro.

 
In particolare, a ottobre l’indice di sentiment sulle Borse europee scende a 56,23 punti, dieci in meno rispetto a settembre (dove 100 rappresenta la massima certezza di rialzo e 0 di ribasso). Eurolandia è l’area che risente maggiormente del cambio di atteggiamento degli investitori. Preoccupano i dati macro deludenti, soprattutto in Germania, e la possibilità che l’Eurozona si trovi in una situazione simile a quella giapponese. I gestori si attendono, inoltre, una politica più pro-attiva da parte della Bce, che li ha delusi nell’ultima riunione, dalla quale non è emerso un impegno chiaro per espandere il suo bilancio, in modo da provocare un rialzo dell’inflazione e stimolare il credito alle imprese. In netto calo ad ottobre anche l’indice di sentiment sull’Italia, che passa da 68,33 punti a 57,84. 
 
 
Rispetto all’Europa, Wall Street risente meno del cambio delle aspettative dei gestori. L’indice Miisi scende a 57,5 punti dai 61,48 di settembre. La raffica di revisioni al ribasso del sentiment tocca anche la Borsa di Tokyo, che però rimane quella con lo scenario più favorevole tra i paesi sviluppati, e i mercati emergenti: l’indice Miisi passa rispettivamente da 68,84 a 60,62 punti e da 64,52 punti di settembre a 57,14, nonostante il buon andamento di queste Borse negli ultimi sei mesi.
 
 
Nel reddito fisso, gli indici di sentiment sui prezzi dei titoli core (Bund tedesco e Treasury americano) e del Btp italiano rimangono sostanzialmente invariati rispetto a settembre. Prevale lo scenario ribassista. Come si legge in una nota di Threadneedle, gli investitori in obbligazioni si trovano di fronte a importanti sfide, tra cui i bassi tassi di interesse che sono destinati a salire, il rischio di liquidità e l’impatto di cambiamenti come l’uscita di Bill Gross, il più grande investitore in bond al mondo, da PIMCO. Dopo aver superato i 50 punti a settembre, i mercati obbligazionari emergenti tornano in uno scenario ribassista. Tuttavia, in un quadro caratterizzato da bassi tassi di interesse, i gestori considerano attraente il debito delle aree in via di sviluppo in valuta forte. L’indice Miisi sul rapporto di cambio euro / dollaro, infine, sale leggermente ad ottobre a 32,84 punti (30,69 a settembre). I gestori si aspettano un ulteriore calo della moneta comunitaria a fronte di politiche monetarie divergenti intraprese dalle Banche centrali delle due sponde dell’Oceano.

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