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Azioni: ecco perché non scappiamo dall'Europa

9/12/2014

Il miglior momento per detenere un asset sia quello in apparenza meno opportuno, spiegano Juan Nevado e Tony Finding, co - gestori del fondo multi - asset M&G Dynamic Allocation.


Forse è giunto il momento di abbandonare le borse europee? Dopo un primo semestre fortemente posi­tivo, infatti, l’azionario europeo ha messo a dura prova gli investitori nelle ultime settimane. E all'orizzonte c'è il referendum in Scozia per l'indipendenza, che potrebbe diventare il pretesto per la consueta correzione d'autunno. “Oggi detenere titoli azionari euro­pei in portafoglio può creare non poche preoccupazioni, anche se è necessario valutare con attenzione i cambiamenti effettivi, prima di prendere qualsiasi decisione” spiegano Juan Nevado e Tony Finding, co - gestori del fondo multi - asset M&G Dynamic Allocation.
 
“Nelle ultime settimane - proseguono - è cambiata solo la percezione associata alla detenzione di questi titoli, oltre al valore disponibile. In mancanza di peggioramenti  dei fondamentali rilevabili nei mercati dell’Eurozona, sarebbe sbagliato a questo punto effettuare vendite dettate dal pani­co, proprio ora che i rendimenti potenziali sono migliorati con il notevole declino dei prezzi”.
 
Secondo i due gestori, le opportunità migliori emergono proprio quando gli investitori temono di più la volatilità di breve termine. E per queste ragioni nelle ultime settimane i due hanno incremen­tato l’esposizione all’azionario europeo. “Questi movimenti di prezzo di tipo epi­sodico - sottolineano - rappresentano esattamente il genere di opportunità imperdibili cui guardiamo con estremo interesse. Tuttavia, è importante ricordare che, nonostante i segnali di ripresa economica nell’Eurozona a partire da inizio 2014, il recupero è stato finora complessivamente lento e debole, e permangono ancora rischi reali. Inoltre, il sell-off più recente mette in luce una fragilità persistente della fiducia degli investitori nelle prospettive europee. La cautela è d’obbligo e, nell’assumere decisioni di investimento, occorre valu­tare sempre i prezzi in relazione all’ana­lisi fondamentale”.
 
Nel dettaglio, i due gestori hanno incre­mentato l’esposizione all’azionario tedesco (dal 2% al 6%),anche se ritengono altrettanto allettante l’opportunità di investire nei titoli dell’Europa periferica. “Abbiamo mantenuto una posizione del 4% in titoli azionari italiani, diversificando l’esposizione euro­pea complessiva con una nuova quota del 4% nell’azionario spagnolo, alla luce del miglioramento degli indicatori fondamen­tali e delle valutazioni diventate più appe­tibili. Ciò contribuisce anche a rafforzare la diversificazione dell’esposizione azionaria totale del fondo che, inclusa la posizione del 3% nell’indice Eurostoxx 50, assorbe attualmente il 17% del patrimonio totale” concludono.

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