Il miglior momento per detenere un asset sia quello in apparenza meno opportuno, spiegano Juan Nevado e Tony Finding, co - gestori del fondo multi - asset M&G Dynamic Allocation.
Forse è giunto il momento di abbandonare le borse europee? Dopo un primo semestre fortemente positivo, infatti, l’azionario europeo ha messo a dura prova gli investitori nelle ultime settimane. E all'orizzonte c'è il referendum in Scozia per l'indipendenza, che potrebbe diventare il pretesto per la consueta correzione d'autunno. “Oggi detenere titoli azionari europei in portafoglio può creare non poche preoccupazioni, anche se è necessario valutare con attenzione i cambiamenti effettivi, prima di prendere qualsiasi decisione” spiegano Juan Nevado e Tony Finding, co - gestori del fondo multi - asset M&G Dynamic Allocation.
“Nelle ultime settimane - proseguono - è cambiata solo la percezione associata alla detenzione di questi titoli, oltre al valore disponibile. In mancanza di peggioramenti dei fondamentali rilevabili nei mercati dell’Eurozona, sarebbe sbagliato a questo punto effettuare vendite dettate dal panico, proprio ora che i rendimenti potenziali sono migliorati con il notevole declino dei prezzi”.
Secondo i due gestori, le opportunità migliori emergono proprio quando gli investitori temono di più la volatilità di breve termine. E per queste ragioni nelle ultime settimane i due hanno incrementato l’esposizione all’azionario europeo. “Questi movimenti di prezzo di tipo episodico - sottolineano - rappresentano esattamente il genere di opportunità imperdibili cui guardiamo con estremo interesse. Tuttavia, è importante ricordare che, nonostante i segnali di ripresa economica nell’Eurozona a partire da inizio 2014, il recupero è stato finora complessivamente lento e debole, e permangono ancora rischi reali. Inoltre, il sell-off più recente mette in luce una fragilità persistente della fiducia degli investitori nelle prospettive europee. La cautela è d’obbligo e, nell’assumere decisioni di investimento, occorre valutare sempre i prezzi in relazione all’analisi fondamentale”.
Nel dettaglio, i due gestori hanno incrementato l’esposizione all’azionario tedesco (dal 2% al 6%),anche se ritengono altrettanto allettante l’opportunità di investire nei titoli dell’Europa periferica. “Abbiamo mantenuto una posizione del 4% in titoli azionari italiani, diversificando l’esposizione europea complessiva con una nuova quota del 4% nell’azionario spagnolo, alla luce del miglioramento degli indicatori fondamentali e delle valutazioni diventate più appetibili. Ciò contribuisce anche a rafforzare la diversificazione dell’esposizione azionaria totale del fondo che, inclusa la posizione del 3% nell’indice Eurostoxx 50, assorbe attualmente il 17% del patrimonio totale” concludono.