E’ improbabile che domani, durante il consueto incontro mensile, la Banca Centrale Europea annunci un programma di acquisto di attivi su larga scala, il cosiddetto QE. E' il commento di David Basola, responsabile Italia di Mirabaud AM, che analizza le principali ragioni per le quali probabilmente la BCE non attuerà un QE, come invece hanno fatto la Federal Reserve e la Bank of England, non sono solo di natura politica e per vincoli formali.

"Riteniamo esista una tematica legata al tema del moral hazard, che potrebbe far nascere la tentazione, nei Governi di Francia e Italia, di rallentare sul percorso di riforme strutturali. Come si legge nei libri di economia, infatti, il tema dell'azzardo morale può avere ripercussioni reali nel comportamento tenuto dai soggetti coinvolti".

"Bisogna poi sottolineare come la bassa inflazione nell’Eurozona sia il risultato dei deboli prezzi delle importazioni, a loro volta prodotti dal tasso di cambio della moneta unica (che, fino a poco tempo fa, si è apprezzata), così come del basso costo dei beni alimentari. Per esempio l’inflazione core, che esclude le componenti più volatili del paniere, è rimasta stabile quest’anno, seppur a livelli bassi".

"Guardando agli indicatori economici, le diverse indagini suggeriscono un basso livello dell’attività economica per il trimestre in corso. Pur esistendo alcuni casi positivi, come per esempio l’Irlanda, dove l’indice PMI è salito a 57,3 punti, sui massimi da più di 14 anni, il tasso di espansione della produzione manifatturiera nell’Eurozona probabilmente rallenterà. I livelli generali continuano a essere stabili in Spagna e Germania, ma la Francia continua a essere in ritardo, mentre l’Italia è tornata in territorio negativo".