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8/28/2014 | Redazione Advisor
Ancora preferenza per l'equity rispetto al reddito fisso. Sono queste le indicazioni contenute nell'Outlook Globale del terzo trimestre diffuso da Russell Investments.
Nel report, il team conferma una modesta preferenza per le azioni rispetto all'obbligazionario, sebbene con uno spread leggermente ridotto per il mercato Usa. La combinazione tra la volatilità sul mercato statunitense, ai minimi storici secondo il CBOE Volatility Index (Vix), e l’atteggiamento tranquillo degli investitori, così come valutazioni abbastanza tirate sull’azionario, spingono gli strategist di Russell a segnalare che i mercati sono particolarmente vulnerabili agli shock.
“Abbiamo denominato le attuali condizioni di mercato con il termine “grande ri-moderazione” perché la situazione sembra simile al contesto di bassa volatilità ed elevati ritorni di mercato precedente alla crisi finanziaria globale del 2008”, ha spiegato Luca Gianelle, client portfolio manager del team multiasset di Russell. “Oggi, però, riteniamo che i rischi di recessione siano bassi e una decisa inversione sembra poco probabile. Tuttavia la volatilità potrebbe facilmente aumentare, creando così una temporanea oscillazione che a nostro parere potrebbe rappresentare un’opportunità di acquisto sui minimi”.
Nel report, inoltre, il team evidenzia l’impatto sull’outlook di tre eventi inattesi avvenuti nella prima metà del 2014: la contrazione del 2,9% del Pil degli Usa nel primo trimestre, l’elevato rialzo dell’inflazione core negli Stati Uniti e la riduzione della volatilità su tutte le asset class a livelli ritenuti non sostenibili nel lungo periodo. Senza dimenticare una serie di rischi geopolitici.
Nonostante queste variabili, la view del team di Russell rimane pressoché immutata, in parte per la decisa crescita economica del primo semestre 2014 e per le prospettive positive sui prossimi mesi.
Russell prevede un aumento mensile medio dei posti di lavoro nell’ordine di 230mila unità per i prossimi 12 mesi e un rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed che non avverrà prima della metà del 2015.
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